La Nuova Sardegna

Nuoro

La sindaca svela lo scaricabarile

di Valeria Gianoglio
La sindaca svela lo scaricabarile

Telefonata in ambulatorio a Gavoi: «Sono una mamma». La risposta: «I tagli? Chieda al primo cittadino»

20 maggio 2020
3 MINUTI DI LETTURA





NUORO. All’ennesima mamma che le riportava la spiegazione ricevuta dal poliambulatorio di Gavoi – “Parlate con il sindaco: quello che è successo, ovvero lo stop alle vaccinazioni obbligatorie a Fonni e lo spostamento del servizio qui a Gavoi, è una sua responsabilità” – Daniela Falconi non ci ha visto più. Ma tutto sommato ha cercato di trattenersi e anzi ha deciso di passare dal sentito dire ai fatti. Così, ha preso il telefono, e, come poi avrebbe raccontato anche su Facebook, ha fatto “una cosa toghissima”. Ha composto il numero dell’ambulatorio, e, come una cittadina qualunque, ha chiesto come stessero davvero le cose. Solo che mai si sarebbe aspettata di ricevere una risposta che suonava più o meno così: «Senta, signora, deve rivolgersi al sindaco, se vuole protestare. È il sindaco il responsabile di tutto, chieda a lui».

«Ero talmente sconcertata – racconta ieri – che non ho avuto la forza di rispondere che il sindaco al quale si stava riferendo non dicendo la verità ero io. Ma a parte tutto, dico, è la prova che tagliano i servizi sul territorio appena giriamo le spalle. Giusto nell’ultima settimana abbiamo dovuto affrontare anche la chiusura del distaccamento di polizia stradale, ma per giunta cercano di scaricare le colpe su noi sindaci, che non c’entriamo nulla». «Mi hanno detto proprio così – spiega, Daniela Falconi, anche in un post su Facebook – la colpa è del sindaco, è lei che decide le aperture e le chiusure. Ero seduta, giuro. Non ho fatto una piega. Interpretazione memorabile: applauso. Ma siccome non mi bastava ho continuato a chiedere. Invece no: dovete andare tutti insieme dal sindaco e protestare con lei, è lei che decide. Chiudono i servizi e dicono ai cittadini che la colpa è del sindaco. Non ci si crede, vero?»

L’antefatto di tutto, risale ad alcuni giorni fa, quando sia nella scrivania della sindaca Falconi, sia in quella dei due colleghi di Orgosolo e Mamoiada, Dionigi Deledda e Luciano Barone, arriva una comunicazione dell’ufficio di Igiene pubblica dell’Assl che annuncia, dal 18 maggio, l’interruzione delle vaccinazioni obbligatorie nei tre paesi, e lo spostamento del servizio. In sostanza i bambini di Fonni, per ricevere il vaccino, si sarebbero dovuti spostare a Gavoi, mentre quelli di Orgosolo e Mamoiada sarebbero dovuti andare a Nuoro. Sarà che i tre primi cittadini ai tagli e alle battaglie sono già parecchio abituati, certo è che poco dopo decidono una linea comune e preparano una lettera congiunta per chiedere spiegazioni all’Ats.

«È tutto sconcertante – dice il sindaco di Orgosolo, Dionigi Deledda – che taglino il servizio, che facciano spostare i bambini e i loro genitori, anziché far spostare solo due medici per fare le vaccinazioni, ed è sconcertante che ci invitino a spostarci proprio ora, con il coronavirus e dopo averci chiesto di limitare gli spostamenti. Ed è sconcertante, soprattutto, che ancora una volta tentino con il gioco dello scaricabarile sui sindaci».

«È una cosa che ci fa imbestialire – commenta anche il primo cittadino di Mamoiada, Luciano Barone – non ne possiamo più di sentire queste fesserie delle quali poi i cittadini magari si convincono. Perché non è la prima volta che noi sindaci riceviamo lamentele e veniamo accusati di cose che non sono nella nostra responsabilità. Come nel caso delle vaccinazioni spostate. Ma scherziamo? Siamo in trincea tutti i giorni e per giunta ci scaricano colpe che non abbiamo». «Ci auguriamo – concludono i tre primi cittadini – che si riveda immediatamente la decisione incomprensibile di spostare questi servizi sanitari e che si diano anche informazioni corrette di cittadini: è ora di finirla di scaricare le colpe ai sindaci».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Amministrative

L’annuncio di Massimo Zedda: «Anche Azione mi sosterrà con una lista». I 5 Stelle: «Subito un chiarimento»

di Umberto Aime

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

Le nostre iniziative