La Nuova Sardegna

Nuoro

il protocollo 

La spada di Damocle del Covid-19 responsabilità civile e penale

NUORO. Salvaguardare l’economia locale è fondamentale per una ripresa sostenibile. Giovanni Bitti, presidente della Confindustria Sardegna centrale, ne è fortemente convinto. «L’impatto di questa...

21 maggio 2020
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NUORO. Salvaguardare l’economia locale è fondamentale per una ripresa sostenibile. Giovanni Bitti, presidente della Confindustria Sardegna centrale, ne è fortemente convinto. «L’impatto di questa emergenza sarà più pesante in un territorio come quello del Nuorese e dell’Ogliastra – sottolinea –. I nostri sono territori economicamente più fragili con un tessuto produttivo strutturalmente debole, costituito prevalentemente da piccole e micro imprese. Siamo usciti con le ossa rotte dalle crisi del 2008 anche per effetto di un grave processo di deindustrializzazione che ha portato alla scomparsa di interi settori industriali e migliaia di posti di lavoro». Le conseguenze di questa crisi, spiega ancora Bitti, «nel nostro territorio sono e saranno devastanti: anche i settori che non si sono fermati, come l’agroalimentare e i comparti collegati, hanno subito un calo evidente di fatturato. Altri come quello edile già in crisi profonda hanno subito danni pesanti. Andiamo incontro a un 2020 senza estate e questo comporterà conseguenze pesanti sul nostro sistema economico, i cui effetti si vedranno a fine anno».

Riaprire sì ma a quali condizioni? «Sulla ripresa delle attività incombe la spada di Damocle del Covid-19 come infortunio sul lavoro, che carica gli imprenditori di responsabilità tali da non farti dormire la notte. La salute è certamente la priorità, e tutti gli imprenditori sentono forte la responsabilità di tutelare i propri dipendenti. Anzi, in molti abbiamo adottato misure di sicurezza in azienda ancor prima che fossero obbligatorie». «Oggi però – riprende il presidente – siamo al paradosso di misure abnormi che caricano l’imprenditore di pesanti responsabilità. L’articolo 42 del decreto Cura Italia equipara l’infezione da Covid di un lavoratore in occasione di lavoro a un infortunio sul lavoro, con conseguenti responsabilità anche di natura penale in capo al datore di lavoro. Fermo restando l’adozione scrupolosa da parte delle aziende di tutte le misure di prevenzione e sicurezza previste dal protocollo anti-contagio condiviso da Governo e parti sociali, scaricare sull’imprenditore il rischio di una responsabilità civile e penale nel caso di un contagio in azienda è gravissimo, soprattutto in questo contesto di emergenza sanitaria generalizzata in cui peraltro si fatica a fare i tamponi. Le ultime dichiarazioni rasserenanti dell’Inail sono un passo in avanti ma non bastano – chiude il presidente degli industriali nuoresi-ogliastrini –. Ora è importante recepire tale posizione a livello normativo escludendo esplicitamente con un emendamento al decreto la responsabilità dell’impresa e dell’imprenditore in caso di contagio da Covid-19 di un lavoratore». (l.p.)



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