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Bonus cultura, settantamila euro sequestrati dalle Fiamme gialle
ARBATAX. La tenenza della guardia di finanza di Arbatax ha scoperto indebite percezioni del “Bonus cultura 18App” e sequestrati, a un commerciante, beni immobili e disponibilità finanziarie per...
22 maggio 2020
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ARBATAX. La tenenza della guardia di finanza di Arbatax ha scoperto indebite percezioni del “Bonus cultura 18App” e sequestrati, a un commerciante, beni immobili e disponibilità finanziarie per oltre 70mila euro. L’indagine, coordinata dalla Procura di Lanusei, ha portato all’esecuzione, nei giorni scorsi, di un decreto di sequestro preventivo, disposto dal Gip del Tribunale di Lanusei, nei confronti di un imprenditore di un centro montano operante nel commercio di computer, telefonia e altro, che avrebbe indebitamente percepito, nel 2017, contributi erogati dal Mibact in relazione al “Bonus Cultura 18App”.
L’attività investigativa delle fiamme gialle di Arbatax, ha riguardato l’accurato riscontro dei beni di consumo ceduti a 180 soggetti (nati nel 1998), accertando che i giovani avevano acquistato, per il tramite dell’imprenditore denunciato, personal computer, telefoni cellulari e apparecchi elettronici vari in luogo dei beni e servizi consentiti dalla normativa vigente, quali, ad esempio, rappresentazioni teatrali e cinematografiche, acquisto di libri e altro. Sono state raccolte evidenze probatorie riferibili al reato di truffa aggravata ai danni dello Stato che hanno consentito l’emissione, da parte del Gip del decreto di sequestro preventivo per oltre 70mila euro nei confronti dell’imprenditore. Gli studenti che hanno utilizzato indebitamente il bonus si sono resi responsabili di un illecito amministrativo punito dal Codice penale con una sanzione amministrativa pari all’ammontare del contributo speso. (l.cu.)
L’attività investigativa delle fiamme gialle di Arbatax, ha riguardato l’accurato riscontro dei beni di consumo ceduti a 180 soggetti (nati nel 1998), accertando che i giovani avevano acquistato, per il tramite dell’imprenditore denunciato, personal computer, telefoni cellulari e apparecchi elettronici vari in luogo dei beni e servizi consentiti dalla normativa vigente, quali, ad esempio, rappresentazioni teatrali e cinematografiche, acquisto di libri e altro. Sono state raccolte evidenze probatorie riferibili al reato di truffa aggravata ai danni dello Stato che hanno consentito l’emissione, da parte del Gip del decreto di sequestro preventivo per oltre 70mila euro nei confronti dell’imprenditore. Gli studenti che hanno utilizzato indebitamente il bonus si sono resi responsabili di un illecito amministrativo punito dal Codice penale con una sanzione amministrativa pari all’ammontare del contributo speso. (l.cu.)