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Nuoro

Terna e la marcia a scartamento ridottissimo

Terna e la marcia a scartamento ridottissimo

L’improvvisa decisione di Terna, nel 2012, di utilizzare i generatori di Ottana Energia in modo discontinuo provocò numerosi arresti delle turbine per la produzione di elettricità, mantenendo in...

23 maggio 2020
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L’improvvisa decisione di Terna, nel 2012, di utilizzare i generatori di Ottana Energia in modo discontinuo provocò numerosi arresti delle turbine per la produzione di elettricità, mantenendo in esercizio solo la parte di impianto che produceva vapore. La conseguenza fu la diseconomia dell’impianto che non poteva marciare a scartamento ridotto producendo solo vapore per Ottana Polimeri. Senza il cliente Terna la centrale di Ottana era antieconomica. Troppo alti i costi dell’energia e dei servizi. La strada del declino produttivo era già segnata. Inutili e inconcludenti i tavoli attivati al ministero dello Sviluppo economico con la mediazione della Regione. L’effetto domino della lenta agonia di Ottana Energia coinvolse Ottana Polimeri che, dopo l’addio della multinazionale Equipolymers, era stata acquisita nel 2010 dal gruppo Clivati in joint venture con il colosso tailandese della chimica mondiale Indorama. La nuova gestione legata all’alta tecnologia raggiunse una capacità produttiva di 184 mila tonnellate all’anno, provocando anche effetti positivi sullo stabilimento di Polimeri Europa di Sarroch, da cui Ottana prendeva il paraxilene, materia prima per il pet. Ma la stabilità durò poco. La chiusura nel 2014 dello stabilimento campidanese da parte dell’Eni acuì la crisi latente di Ottana Polimeri, incapace di rigenerarsi con nuovi prodotti. L’agonia finì alla fine dello stesso anno con la chiusura definitiva dei cancelli. Un anno dopo la stessa sorte toccò a Ottana Energia. Il resto è storia di archeologia industriale. (f.s.)



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