La Nuova Sardegna

Nuoro

Aziende beneficiarie di fondi, la Regione li ferma

di Alessandra Porcu
Aziende beneficiarie di fondi, la Regione li ferma

Macomer, il bando validato non è più ritenuto conforme. Gli allevatori e il Gal: l’assessora intervenga

27 maggio 2020
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MACOMER. La cifra ferma al palo in Regione ammonta a 720mila euro. Un finanziamento di cui 7 allevatori del Marghine sono a tutti gli effetti beneficiari ma che, per un cavillo burocratico, al momento non può essere stanziato. Procediamo per gradi. Tutto ha inizio nel 2016 quando 27 pastori decidono di sottoscrivere insieme al Gal, Gruppo di azione locale, il piano e la strategia di sviluppo territoriale basati sulla valorizzazione di latte, formaggi e carne di qualità ottenuti da animali alimentati prevalentemente al pascolo naturale e con fieno autoprodotto. Un percorso condiviso con la facoltà di Medicina dell’Università di Cagliari, l’Agenzia regionale Agris e poco meno di una trentina di aziende zootecniche di Macomer, Borore, Birori, Sindia, solo per citarne alcune. Da questo sodalizio nasce Kent’Erbas. Progetto innovativo, finalizzato a individuare i marcatori di qualità legati alle produzioni del territorio.

Tre anni dopo, nel 2019, 17 allevatori partecipano a un bando indetto dal Gal Marghine per finanziare la costruzione di fienili, abbeveratoi, recinzioni e strutture leggere per il ricovero del bestiame. I lavori iniziano. Ognuno fa la sua parte, ma quando i 7 pastori beneficiari del contributo (le domande degli altri 10 sono state ritenute ammissibili ma non finanziabili) chiedono alla Regione le anticipazioni trovano un’amara sorpresa. «I Centri di assistenza agricola competenti – tuona l’allevatore Peppino Chessa – ci hanno comunicato di non poter stanziare il denaro perché l’assessorato regionale all’Agricoltura è alle prese con un “intoppo informatico”». «Si tratta – spiega il direttore del Gal Stefano Carboni – della riprofilatura del bando sulla piattaforma dedicata». In poche parole, la Regione che nel 2019 aveva validato il bando, non ritiene più conformi alcune delle procedure utilizzate successivamente. «Chiediamo che nel più breve tempo possibile si proceda alla validazione – aggiunge il presidente del Gal Sergio Sulas –. I soldi servono adesso. Se arrivassero tra un anno gli sforzi fatti sinora sarebbero stati vani».

«Siamo stanchi e demotivati – dice con amarezza Peppino Chessa – le nostre aziende hanno messo a disposizione tempo e denaro e adesso sono prigioniere della burocrazia. Kent’Erbas e gli altri progetti collegati, fattorie didattiche, ippoterapia e inserimento occupazionale di persone disoccupate o con disagio psichico, sono indispensabili per il nostro territorio. Il Marghine può e deve ripartire da questi. I giovani, in particolare, sono disposti a lavorare la terra. Credono fermamente nell’agricoltura sostenibile. Può essere volano dell’economia, uno spiraglio di luce per costruire un futuro dignitoso. Ma se il sistema non cambierà, tutte le speranze andranno perse. Per questo faccio appello all’assessora regionale all’Agricoltura Gabriella Murgia. Intevenga. Sblocchi questa situazione surreale. Al più presto».

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