La Nuova Sardegna

Nuoro

Il panificio Cuccuru di Macomer entra nelle “Eccellenze italiane”

Sandro Biccai
Il panificio Cuccuru di Macomer entra nelle “Eccellenze italiane”

L’azienda di Daniela e Luigi Cuccuru premiata dai giudizi dei clienti. I titolari: «Il momento è difficile, puntiamo sulla qualità e tipicità del prodotto»

28 maggio 2020
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MACOMER. Si dice che riconoscimenti e attestazioni facciano sempre bene e gratifichino chi li riceve. Nel caso del panificio Cuccuru di Macomer c’è, però, un significativo valore aggiunto: a sancire l’ingresso dell’azienda di panificazione macomerese nel registro delle “Eccellenze italiane”, comprendente ad oggi circa 2500 imprese in tutta Italia, sono stati i giudizi dei clienti, che in questo modo hanno voluto esprimere il loro apprezzamento per la qualità dei prodotti e dei servizi offerti. Dietro il bancone del punto vendita della zona industriale di Bonu Trau, l’altro si trova in viale Gramsci, Daniela Cuccuru, una delle titolari, quasi si schernisce: «In realtà non ne sapevamo nulla, è stata una piacevole sorpresa di cui non possiamo che essere contenti; di questo dobbiamo ringraziare i nostri affezionati clienti che ci hanno voluto premiare. Ma, se devo essere sincera, gran parte del merito andrebbe attribuito a mio fratello Luigi, è lui che panifica. In questo momento (sono quasi le tredici) sta riposando, dopo la consueta notte in bianco».

Parlare con Daniela Cuccuru dell’attestazione ricevuta, è anche l’occasione per fare il punto dello stato in cui versa la panificazione a Macomer, dopo che, nelle scorse settimane, gli operatori del settore avevano lanciato un drammatico sos e denunciato un crollo verticale di vendite e fatturato: «Dopo le riaperture degli ultimi giorni abbiamo registrato un lieve incremento di vendite ma siamo ancora ben lontani dai valori pre-covid. Noi stiamo pagando pegno alla chiusura delle scuole e delle mense. La gente, forse, ha ancora delle remore a entrare nei piccoli esercizi anche se, come ovvio, siamo attentissimi a rispettare tutte le prescrizioni per il contenimento della pandemia». Avviato negli anni ’60 dal padre Pietro, originario di Pozzomaggiore, il panificio Cuccuru dal 2006 è nelle mani dei figli Daniela e Luigi, che continuano a puntare sulla qualità delle materie prime e dei prodotti per differenziarsi dalle produzioni industriali che trovano il proprio sbocco naturale nel canale della grande distribuzione.

«Noi siamo piccoli artigiani – dice ancora Daniela Cuccuru – le nostre produzioni si devono caratterizzare per specificità e qualità, a partire dalle materie prime che impieghiamo e che, per quanto possibile, cerchiamo di acquistare in Sardegna. Peccato solo che la quantità di grano sardo sul mercato sia piuttosto limitata ed insufficiente a soddisfare le richieste». La riflessione finale è molto pragmatica: «La panificazione artigianale potrà sopravvivere a due condizioni: se continuerà a puntare su qualità e tipicità e se troverà clienti che capiranno il valore di ciò che proponiamo».

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

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