La Nuova Sardegna

Nuoro

A Ulassai riapre la Stazione dell’arte

di Giusy Ferreli
A Ulassai riapre la Stazione dell’arte

A Lanusei riparte l’attività a Seleni e a Villagrande Strisaili S’Arcu e is forrus

28 maggio 2020
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ULASSAI. In tempi di coronavirus il rilancio delle zone interne passa per la valorizzazione in chiave turistica del patrimonio culturale, storico e ambientale dell'Ogliastra. Ne sono convinti gli operatori che, tra timori e speranze, ripartono con nuove strategie per catalizzare l'attenzione dei turisti. Ad Ulassai Davide Mariani, direttore del museo dedicato a Maria Lai, punta ad esempio su un museo en plein air. La stazione dell’arte ha riaperto i battenti lunedì dopo 10 settimane di chiusura, in cui la Fondazione dedicata all'artista ogliastrina ha attivato una programmazione alternativa sui propri canali multimediali, con la mostra “Maria Lai. Lente sul mondo”. Gli ingressi saranno contingentati ma chi vorrà immergersi in una singolare dimensione artistica potrà farlo senza entrare in un edificio: oltre dieci opere e interventi ambientali di Maria Lai ma anche di altri grandi artisti come Costantino Nivola, Guido Strazza, Luigi Veronesi e Marcello Maloberti fanno parte del percorso di valorizzazione e promozione dell'arte. «Il museo all'aperto è già accessibile grazie alla nuova segnaletica e ai materiali informativi, in italiano e in inglese, oltre che alla prima guida» sottolinea Mariani. A Lanusei la coop che gestisce il complesso nuragico nel bosco di Seleni e che durante la chiusura ha tenuto vivo l’interesse del pubblico attraverso la pagina Facebook del parco, con video e post didattici, punta su quello che secondo gli esperti sarà la nuova frontiera del turismo post Covid 19: la riscoperta dei piccoli borghi. «Abbiamo riaperto il sito il 19 maggio – spiega Francesco Manca, socio della cooperativa La nuova Luna – secondo le misure anti Covid». Queste settimane sono servite a riprogrammare il futuro. «Siamo entrati in una rete di aziende che fa del turismo ecosostenibile e identitario un valore fondante e con loro stiamo lavorando per intercettare quella fetta di mercato, destinata a crescere, che predilige la vacanza lenta, a contatto con la natura, le comunità locali, le tradizioni e i prodotti tipici: concetti non nuovi ma che oggi hanno un significato ancora più concreto e urgente» sottolinea Manca. Certo non sarà semplice ma la strada è segnata. «Bisognerà capire quanto incideranno le misure, ancora non definite, della Regione. Per questa stagione ci aspettiamo una crescita del turismo interno, considerato che molti sardi avranno voglia di girare ma dovranno fare i conti con la sicurezza e con la tasca». Anche a Villagrande Strisaili ci si prepara a valorizzare il santuario nuragico di S’arcu e is forrus. Ieri le guide archeologiche ex Irei hanno partecipato a un corso sulla sicurezza alla luce delle prescrizioni anti-virus. Un passaggio obbligato in attesa che i turisti tornino a calcare i passi degli antichi sardi in uno dei siti più suggestivi dell'Ogliastra».

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