La Nuova Sardegna

Nuoro

Osidda, partono i lavori sul campanile

di Bernardo Asproni
Osidda, partono i lavori sul campanile

Il Comune ha aggiudicato l’appalto per la chiesa del patrono Sant’Angelo

28 maggio 2020
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OSIDDA. Il Comune di Osidda ha approvato il verbale di gara e la aggiudicazione dei lavori di ripristino della agibilità del campanile della chiesa parrocchiale Sant’Angelo, patrono del paese. E così procede l'iter portato avanti dalla giunta municipale che, a suo tempo, aveva approvato il progetto definitivo-esecutivo, inserito nel piano triennale (2019-2020) opere pubbliche, con un finanziamento che rientra in un programma di spesa dell'assessorato regionale ai lavori pubblici sulla messa in sicurezza o ripristino delle condizioni di agibilità degli edifici di culto.

Adesso si è al giro di boa. Sono stati approvati il verbale di gara creato dal sistema della piattaforma elettronica Sardegna Cat e aggiudicati i lavori all'impresa Edil Correddu di Correddu Antonio con sede a Ozieri. L'importo di conferimento è di 34mila euro. Le spese previste trovano la copertura nel bilancio 2019. La determinazione diventerà esecutiva dal momento della apposizione del visto di regolarità contabile attestante la copertura finanziaia dell' intervento. E poi l’atteso intervento, non foss’altro perché quel campanile fa parte della chiesa parrocchiale dedicata al santo patrono del paese, Sant’Angelo martire.

Era nato a Gerusalemme nel 1185 e morto martire nel 1220 a opera di un Cataro, un certo Berengario. Ed era il protettore dei soldati contadini che facevano parte della scorta campestre in epoca bizantina. A Osidda il luogo di culto venne realizzato nel tredicesimo secolo.

Una scelta precisa, nonostante esistessero in paese alti luoghi di culto. Per Sant'Angelo si scelse la parte più alta della zona: la collinetta che domina il paese, oggi tutt'attorno urbanizzata.

E da lì è partita quella grande devozione con la celebrazione, nel mese di maggio (quest'anno purtroppo impedita dalla pandemia del coronavirus), del suo martirio, caratterizzato da riti religiosi, grande processione e messe, cena comunitaria, balli e tanta musica con gruppi folk e tenores di canti della tradizione sarda. Richiamando gente non solo dai paesi limitrofi.

L’attenzione a quella chiesa e a quel campanile rientra in questa devozione e in questo insieme, fra sacro e profano, che fa parte della storia del paese, e non solo.

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