La Nuova Sardegna

Nuoro

Orune piange il suo figlio Antonio

di Luciano Piras
Orune piange il suo figlio Antonio

Il dottore 28enne nel ricordo della comunità: «Brillante, gentile con tutti. Una tragedia senza fine»

31 maggio 2020
4 MINUTI DI LETTURA





ORUNE. C’è un vento gelido che picchia su Orune, che cammina lungo le strade, nelle viuzze ed entra in tutte le case. Neppure le lacrime riescono a solcare i volti pietrificati di questo fine maggio di lutto e dolore comunitario. Eppure basta soltanto nominarlo, Antonio, e torna subito il caldo di un abbraccio fraterno, tornano i suoi sorrisi di sempre, il suo altruismo, la sua dolcezza, le sue speranze. «Antonio era il nostro orgoglio e così resterà per sempre» sussurrano. Come a voler rimarcare che la morte non può scalfire la vita brillante di questo giovane medico amato da tutti. Antonio Carruale, il dottor Antonio Carruale è morto, ma non è scomparso. È morto venerdì sera, ad appena 28 anni, in un frontale tra Ozieri e Pattada, eppure resterà sempre nel cuore degli orunesi e di chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerlo. Specializzando in Ematologia nelle cliniche di Sassari, sarà sempre l’orgoglio di Orune.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.38912624:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.38912624:1654523653/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

«È stato mio alunno ed è come se lo avessi ancora davanti» dice Lucia Pala, maestra di Italiano che lo ha visto crescere dalla prima alla quinta elementare. «Ogni volta, davanti ai bambini mi chiedevo chissà che futuro avranno? Il futuro di Antonio era bello, luminoso. Era educato, dolce, sempre curioso, autonomo e molto, molto determinato. Era un bambino brillante. Ora invece penso al dolore fortissimo della madre... » si interrompe di botto l’insegnante. «Antonio lo ricordo come un bambino educatissimo e molto sensibile – prende coraggio Natalina Moreddu, maestra elementare di Storia e geografia –. Era intelligente, studioso, ambizioso e anche tanto altruista. Aveva un cuore grande, era sempre disponibile e pronto dare una mano ai suoi compagni. Tutti gli volevano bene. Era un ragazzo d’oro. La sua morte è una grande perdita per il nostro paese».

«Della classe dei bambini del 1992 ho un ricordo dolce e affettuoso… – si lascia andare Loredana D’Amico, maestra elementare di Matematica – quando mi capita di vedere qualcuno di Orune chiedo sempre di loro e di come stiano trovando il loro posto nel mondo. Di Antonio ho sempre avuto modo di conoscere il percorso della sua brillante carriera, grazie al profilo Facebook, e quando ho visto le foto dei festeggiamenti della laurea in Medicina non sono rimasta sorpresa e ho condiviso con orgoglio la gioia dei suoi familiari. Già da piccolo Antonio mostrava una fervida intelligenza di quelle di cui non ti vanti e che non fai pesare a nessuno ma che metti a servizio degli altri. Era un bambino maturo, serio e responsabile, ma non era timido, andava d’accordo con tutti ed era ben voluto, si impegnava per dare il massimo in tutto ciò che faceva, sostenuto anche dalla famiglia che lo ha sempre esortato a dare il meglio e che ha fatto tanti sacrifici per lui e so che non li avrebbe delusi. Mi accingevo a ricevere la notizia della conclusione del suo percorso di studi… invece tutto è stato interrotto e con grande dolore penso alla grande perdita non solo per la sua famiglia devastata ma per quello che avrebbe potuto dare ancora a tutti noi, a quello che avrebbe potuto fare per la società mettendo in pratica le sue conoscenze. Onorerò il suo ricordo – sottolinea maestra Loredana – portandolo come esempio di vita alle nuove generazioni che mi vengono affidate, affinché apprendano che quando ci si impegna con dedizione e perseveranza come ha fatto Antonio, ogni cosa diventa possibile». Anche Peppino Cossu, docente di Lettere quando Antonio Carruale frequentava le medie, ha un «ricordo vivido di questo ragazzo formidabile che rimane sempre nella memoria». «Il suo obiettivo era raggiungere il massimo, era il migliore in assoluto. Molto serio e ben seguito dalla famiglia, aveva grandi capacità di analisi, di sintesi e di studio. E metteva a disposizione di tutti il suo sapere, era sempre al servizio della comunità. Aveva un altruismo spiccato fin da quando era un ragazzo». «Era l’orgoglio della famiglia, madre padre fratello e sorelle erano fieri di lui» aggiunge Gianluca Cidda, contra del tenore Nunnale, dove canta Leonardo Carruale, boche, fratello maggiore di Antonio. Dottor Antonio Carruale: «Un grande medico dal futuro brillantissimo» ribadisce Cidda. «L’orgoglio di tutti noi orunesi e non soltanto, visto che anche a Sassari si è fatto voler bene da tutti quanti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

In Primo Piano
Il caso

Fucilate contro le telecamere della videosorveglianza a Orgosolo

Le nostre iniziative