La Nuova Sardegna

Nuoro

Il “Rifugio di Pepa” per gli animali in difficoltà

Il “Rifugio di Pepa” per gli animali in difficoltà

La passione di Consuelo e Franco è una missione: «Combattiamo l’abbandono e i maltrattamenti»

03 giugno 2020
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NUORO. «Bisogna credere nei sogni, perché spesso si avverano». Ne è convinta Consuelo Concas, 39enne nuorese che spinta dall’amore per gli animali, insieme al marito Franco Deidda di 40 anni, nove anni fa hanno aperto il “Rifugio di Pepa”. Dopo una grave malattia, durante le cure, Consuelo ha deciso di trasferirsi in campagna per poter dare una mano agli animali in difficoltà. È così che è nato questo luogo magico, immerso nel verde delle campagne, a pochi chilometri da Orgosolo. Un paradiso per cani, gatti, pecore e agnelli, galli e galline, capre e porcellini d’India, oche e anatre che dopo un vissuto di maltrattamenti, abbandoni e scampate macellazioni, hanno trovato una nuova casa. «Oltre alla passione – racconta Consuelo – per me questa è diventata una missione. Una ragione di vita. Da noi arrivano animali con storie dolorose e difficili. La nostra è una grande famiglia allargata dove tutti cercano di trovare il giusto equilibrio». Nella casa di Consuelo e Franco, vegetariani e animalisti convinti, c’è posto per tutti. «La nostra cucina rustica è adibita a ricovero dei gatti con leucemia felina. Durante le terapie – aggiunge – è bene evitare che stiano tutti insieme perché potrebbero contagiarsi. La nostra non è sempre un’isola felice: spesso arrivano animali che hanno difficoltà a socializzare proprio per via delle esperienze passate, perciò necessitano di essere seguiti». Quella di Consuelo, insomma, è una vera e propria battaglia in difesa degli animali. «Il mio sogno è continuare a salvare la vita di questi esseri sfortunati. Io e mio marito non abbiamo figli ma è come che li abbiamo. La nostra giornata inizia molto presto e finisce tardissimo. Cerchiamo di dividerci e assegnarci dei ruoli anche perchè questo per noi non è un lavoro». Consuelo e Franco, infatti, si occupano della cucina di un locale cittadino. Lei per 20 anni ha fatto la parrucchiera, poi ha deciso di cambiare. «Prenderci cura dei nostri animali comporta non poche spese – aggiunge la donna –. Sarebbe bello se si creasse una rete di aiuti per riuscire a gestirli meglio. Basterebbe poco: immaginate quanto utili sarebbero per noi la segatura del falegname, oppure gli scarti delle verdure dei market. Riuscire poi ad ottenere una convezione per la sterilizzazione o per l’acquisto di antiparassitari, sarebbe il massimo». Intanto Consuelo continua a sognare di poter riuscire ad avere strutture più idonee per ospitare i suoi amici. Spera che il suo rifugio diventi punto di riferimento per tutti, e la sua passione esempio per chi, come lei, crede nella lotta contro l’abbandono e il maltrattamento degli animali. (k.s.)

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