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Hotel, a Nuoro aperto solo il Grillo: «Sabato il primo gruppo»

Valeria Gianoglio
Hotel, a Nuoro aperto solo il Grillo: «Sabato il primo gruppo»

Antonella Stochino: «Abbiamo deciso di ripartire anche solo per pochi clienti». «Non sarà facile, tra tante disdette soprattutto dall’Europa. Ma ce la faremo»

04 giugno 2020
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NUORO. «Sabato ... sabato, se tutto va bene, arriverà il primo gruppo di questa stagione. Sono sardi e sono una quindicina di amanti delle bici. E saremo felici di accoglierli come sempre abbiamo fatto prima di questa pandemia, faremo vedere loro le bellezze di Nuoro. Quest’anno, a giudicare dalle disdette che abbiamo ricevuto, mi sa che ci dovremo scordare i grupponi di turisti dall’Europa. Ma non importa, speriamo di rifarci con i sardi e con il resto degli italiani. Terremo aperto anche se non guadagneremo, ma ci teniamo troppo al nostro lavoro». Antonella Stochino, l’emozione, la mostra tutta, quando racconta la sudata ripartenza dopo i due mesi di quarantena stretta, il senso profondo di frustrazione nel restare fermi, la prepotente voglia di ripartire. Lei, insieme alla mamma Mirella – 82 anni di energia ed esperienza – al ricordo sempre vivo del papà, e ad altri due fratelli, gestisce da una vita l’attività di famiglia: l’hotel Grillo di via Monsignor Melas.

E sempre da lì, a due passi dal corso Garibaldi e dai “Giardinetti”, lo scorso 18 maggio ha deciso di riaprire i battenti dopo il lockdown, e di riaprirli in splendida solitudine visto che gli unici altri due hotel presenti a Nuoro città – l’Eurohotel e il Sandalia – sono tutt’ora chiusi e non si sa con certezza quando riapriranno. «Non è stato facile restare chiusi per due mesi – racconta Antonella Stochino – come per tutti è stata una esperienza difficilissima. Abbiamo dovuto mettere in cassa integrazione i nostri dipendenti, siamo dovuti restare fermi dopo una vita intera che eravamo abituati ai clienti, abbiamo ricevuto decine di disdette di prenotazioni fatte da mesi. E abbiamo visto sfumare un’intera stagione di lavoro che da sempre ci fornisce l’ossigeno per tutto l’anno. Ogni anno, infatti, è proprio in questo periodo, e sin dal mese di aprile, che accogliamo la maggior parte dei nostri clienti dell’intero anno: in genere si tratta di turisti austriaci, svizzeri, europei in ogni caso. Fanno tappa anche a Nuoro e girano spesso in bici o moto. Avevamo già molte prenotazioni, ma poi, a causa della pandemia, è saltato tutto. Siamo rimasti chiusi dal 10 marzo al 18 maggio. Poi, nonostante le difficoltà, abbiamo deciso di riaprire sia il ristorante, sia l’hotel. La nostra è un’attività di famiglia, siamo abituati a lavorare: non ce la stavamo facendo, a restare chiusi. Avremmo rischiato la depressione». «Certo – continua Antonella Stochino – dalla riapertura abbiamo lavorato poco, e per lo più con clienti arrivati a Nuoro per lavoro, per qualche cantiere. Idem per il ristorante. Non è facile vedere la sala ancora semi-vuota ma è sempre meglio che restare fermi. E poi vogliamo avere fiducia nel futuro. Sarà emozionante, sabato, accogliere il primo gruppo di 15 biker. Siamo pronti e felici di ripartire con loro».

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