La Nuova Sardegna

Nuoro

Costi alti per la musica live la movida deve aspettare

di Alessandra Porcu
Costi alti per la musica live la movida deve aspettare

Macomer, le regole dovute all’emergenza hanno imposto tagli anche alle serate Giordano (Barbanera): fiducioso. Bosu (Caffè degli artisti): non siamo sceriffi

05 giugno 2020
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MACOMER. Mai come durante il lockdown che ha costretto milioni di persone in casa, si è capita l’importanza della musica. I concerti e gli eventi live restano vietati. Dal 15 giugno saranno consentiti, ma con un numero di spettatori che non potrà superare i mille. Regole stringenti, e doverose, che loro malgrado stridono con l’essenza stessa degli spettacoli. L’interazione fra pubblico e artisti è imprescindibile. «Il mio locale - racconta Emanuele Giordano titolare del “Barbanera” a Macomer - ha sempre puntato sulla musica live. Quella fatta da gruppi del territorio, in particolare. La pandemia ci ha imposto un cambio di rotta. Sono consapevole che, ora come ora, non ci siano le condizioni per organizzare delle serate come quelle a cui eravamo abituati ma confido che, tra non molto, potremo riuscirci. Sono certo - prosegue Giordano - che le maglie restrittive verranno allentate e si tornerà alla normalità, sempre nel rispetto delle regole e delle misure di sicurezza». Il lavoro è calato, la capienza del locale è al 30%. I 9 dipendenti sono diventati 5. «Il tutto per via del distanziamento di un metro che ci deve essere tra i clienti - spiega il titolare del Barbanera -. Se nel periodo pre-Covid in ogni tavolino potevano sedersi 4 persone, adesso il numero si è dimezzato. È vietato stare in piedi. A conti fatti sarebbe impossibile rientrare nelle spese e pagare una band. Ma presto, ne sono convinto, sarà di nuovo possibile».

«La gente, i giovani soprattutto, hanno voglia di uscire. Di stare insieme e divertirsi. Se tra una ventina di giorni la situazione non cambierà - dice Maurizio Bosu, proprietario del Caffè degli Artisti a Macomer - la mia come tante altre attività andranno incontro a una crisi mai vista prima. Servono - tuona -, regole certe. Linee guida chiare. Trovo sbagliato che ai gestori sia stato affidato il compito di fare da “sceriffi”, da “tutori dell’ordine”. Siamo in balìa degli eventi. Abbiamo riaperto il locale una settimana fa e il calo del fatturato, la mattina quando a farla da padrone sono sempre state le colazioni, è del 40%. Gli avventori hanno timore. Alcuni, tra quelli più anziani, non hanno ancora ben capito quali siano le regole da seguire. Per quanto riguarda la musica live - spiega il titolare del Caffè degli Artisti - attendiamo l’allentamento delle restrizioni per rimetterci in pista». Di rilancio e nuove opportunità parla l’assessore comunale alla Cultura e Spettacolo Tiziana Atzori. «Vogliamo ripartire, certamente in sicurezza. Dobbiamo gestire in modo innovativo il presente per costruire il futuro. Macomer è cultura, la ripresa economica non può avvenire senza una forte crescita in tal senso».

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