La Nuova Sardegna

Nuoro

Tortolì, locale in trappola nel cantiere dell’Enel

di Lamberto Cugudda
Tortolì, locale in trappola nel cantiere dell’Enel

Il Cafè Noir aveva riaperto dopo il lungo lockdown per l’emergenza Covid Il titolare: «Di nuovo costretto a riabbassare le serrande per colpa dei lavori»

05 giugno 2020
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TORTOLÌ. Lavorare senza sosta, tutti i giorni, dalla riapertura avvenuta il 18 maggio, per poi dovere riabbassare le serrande a causa dei lavori lungo il viale monsignor Virgilio. Fabrizio Annarumma, titolare del Café Noir, ieri mattina, alle 9.30, ha parlato davanti alla serranda chiusa del suo locale. «Per via dei lavori di realizzazione di una rete elettrica interrata Enel – dice imbufalito – sono stato costretto a non dare più il servizio quando l’impresa ha iniziato a lavorare. Ce l’ho con la nostra amministrazione comunale, che invece di fare effettuare questi lavori a inizio maggio, o anche prima, considerato il lockdown, li ha invece fatti iniziare da oltre una settimana, proprio 300 metri prima del mio bar. Creando gli stessi problemi a diverse altri locali pubblici e negozi». Annarumma è un fiume in piena. «Ho già chiamato in Comune per avere spiegazioni – rimarca – e un amministratore mi ha risposto che non conosce l’entità dei lavori. Ho poi inviato u messaggio all’assessore ai Lavori pubblici, Carlo Marcia che mi ha risposto solo dopo sei ore. Poi si parla di voler andare ai commercianti».

La polemica del titolare del locale si sposta anche su facebook. «Ci scusiamo per il disservizio di oggi – scrive sulla sua pagina –. Abbiamo dovuto necessariamente chiudere perché la nostra qualità di servizio non prevede che il cliente debba fare colazione o prendere l’aperitivo in un cantiere tra polvere, gas di scarico e rumori assordanti. Ci chiediamo come sia possibile che dopo quasi due mesi e mezzo di chiusura, tra volontaria e forzata causa Covid-19, si sia aspettato questo periodo per fare dei lavori che, comunque, ritengo assolutamente importanti per tutta la comunità. Nulla da contestare all’impresa esecutrice delle opere che lavora con serietà e disponibilità nei limiti del possibile. A loro auguriamo un buon lavoro». Sempre causa questi lavori, già mercoledì il Café Noir ha dimezzato gli incassi. «Oggi – rimarca – peggio che mai. Ho potuto riaprire alle 18.15, dopo che l’impresa ha smesso di lavorare. Chissà domani – pensa il titolare – . È incredibile: in un momento economico così difficile ci saremmo aspettati un po’ più di comprensione o un minimo di considerazione da chi ha competenza amministrativa». Il capogruppo consiliare di opposizione, Mimmo Lerede, si schiera col Café Noir. «Invece che dare una mano alle attività commerciali – afferma – questo esecutivo le costringe a riabbassare le serrande. A dimostrazione della loro inadeguatezza amministrativa e politica. Come sempre, ora parleranno di incomprensioni, e daranno la colpa a qualche funzionario. Ci siamo abituati».

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