La Nuova Sardegna

Nuoro

Anche i Francescani lasciano la Barbagia

Alessandro Mele
Anche i Francescani lasciano la Barbagia

La sindaca di Fonni lancia un appello: «In queste ore sale la preoccupazione, serve un tavolo per trovare una soluzione»

07 giugno 2020
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NUORO. Dopo la decisione dei Salesiani di lasciare la città a partire dal prossimo anno, anche i frati francescani potrebbero lasciare il complesso della Madonna dei Martiri e la comunità di Fonni già alla fine dell’estate. Le voci su questa ulteriore partenza che colpisce la provincia di Nuoro arrivano come un fulmine a ciel sereno anche se all’ombra del monte Spada tutti sono a conoscenza di questa eventualità già da diverso tempo come spiega la stessa sindaca Daniela Falconi: «In paese se ne parla da almeno sette anni – ha raccontato infatti il primo cittadino – ma in queste ore la preoccupazione, dopo la decisione dei Salesiani di lasciare Nuoro, si è fatta sempre più forte. È in questo momento storico che a nome di tutta la comunità sento l’esigenza di intervenire perché oltre che urgente, è doveroso trovare una soluzione a una questione che Fonni non può certamente prendere a cuor leggero».

Il legame tra i francescani e i fonnesi è sigillato nei secoli: risale infatti al 1610 la donazione dell’area dove sorge l’attuale complesso ai francescani da parte del fonnese don Stefano Melis. Il santuario oggi consta di un complesso architettonico costituito dal convento dei frati minori, dalla chiesa della Santissima Trinità con annessa basilica ma anche da un santuario sotterraneo e dall’oratorio di San Michele arcangelo. Perdere i francescani sarebbe per i fonnesi come perdere diversi concittadini: «Per noi sapere che si possa decidere di portare via i frati da Fonni è come che ci dicano che ci debbano tagliare un braccio – afferma la sindaca Daniela Falconi – soprattutto ora e in queste giornate dato che domani si celebra proprio la festa dei Martiri. I francescani sono nostri concittadini acquisiti e addirittura uno di loro è anche cittadino onorario. La situazione certo resta difficile perché come per Nuoro anche su questa scelta incide sicuramente il problema della carenza di vocazioni e dunque la mancanza di unità per la gestione di tutte le strutture».

Nelle parola della sindaca è evidente l’angosciante incertezza su quello che sarà il destino di un luogo simbolo della cristianità in Sardegna non solo da un punto di vista spirituale ma anche artistico: «È un presidio spirituale importantissimo sul quale si è dibattuto molto negli ultimi anni – spiega Daniela Falconi – mentre prima si discuteva l’eventuale assegnazione a un altro ordine religioso ora potrebbero essere seguite le logiche dei Salesiani di Nuoro rimettendo l’intera struttura nelle mani della diocesi. Da cittadina ma anche nella funzione di sindaca mi rivolgo ai frati ogni volta che ho un problema, lo dico senza retorica perché sono davvero persone speciali. L’opera è monumentale e ha un valore artistico incredibile. Abbiamo paura che possa essere abbandonata all’incuria del tempo anche perché custodisce la memoria di Fonni grazie a un archivio storico e culturale inestimabile anche dal punto di vista anagrafico». Solo alla fine dell’estate, quando si riunirà il governo della Curia provinciale di Umbria e Sardegna, si saprà con certezza se i francescani lasceranno Fonni ma intanto la sindaca Daniela Falconi fa un appello: «Mi rivolgo ai francescani: “ripensateci” – conclude il primo cittadino – e chiedo anche al vescovo Antonello Mura di assumere l’iniziativa di convocarci intorno a un tavolo per trovare una soluzione. I francescani, dopo aver perso Bonorva, perderebbero un altro presidio che curano con amore e dedizione da centinaia di anni».

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