La Nuova Sardegna

Nuoro

Rete del gas, eterna incompiuta

di Giulia Serra
Rete del gas, eterna incompiuta

Il Forum per la rinascita di Macomer punta i riflettori sui cantieri mai aperti del progetto dimenticato

07 giugno 2020
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MACOMER. «Che fine ha fatto il progetto per la rete urbana del gas?»: è l’argomento su cui il Forum per la rinascita di Macomer punta i fari questa settimana, ripercorrendone le lunghe vicissitudini per chiedere lumi sul suo stato di avanzamento. «Un silenzio tombale avvolge ormai da anni la costruzione della rete del gas di Macomer, destinata a servire non solo le utenze familiari, ma anche le aziende insediate negli agglomerati di Tossilo e Bonutrau. Ugualmente nulla si sa dell’intero bacino n° 13 di cui il nostro Comune fa parte e che comprende il Marghine, il Goceano ed i Comuni attorno ad Ottana» scrive il gruppo politico extraconsiliare richiamando le diverse tappe di un progetto che vale più di 8 milioni di euro e che avrebbe dovuto vedere la luce già da tempo.

«Se si fosse rispettata la tempistica definita nel 2014, la rete di distribuzione del gas sarebbe stata in esercizio da almeno tre anni. Ne sono invece trascorsi ben sei ed ancora non c’è traccia dell’apertura del cantiere. Questo totale immobilismo – si legge in un documento – contrasta con la situazione di gran parte dei Comuni sardi, dove i lavori sono già conclusi od in fase molto avanzata. Ciò comporterà per le famiglie e per le imprese di quei Comuni una riduzione del 30% dei costi energetici, da cui rimarrà invece escluso chi vive e produce a Macomer».

Secondo il Forum la città, pur partita in vantaggio, si ritrova ad arrivare comunque ultima: «Macomer è stato il primo Comune non capoluogo della Sardegna ad attivarsi circa 20 anni fa per acquisire i finanziamenti ed effettuare la gara per l’affidamento in concessione della costruzione e gestione della rete. La società aggiudicataria Conscoop – è la ricostruzione – realizzò nel 2004 circa 2 km di rete nel corso Umberto e nelle vie del centro storico in concomitanza della loro riqualificazione, avviando una campagna promozionale per gli allacci che incontrò l’adesione di alcune centinaia di famiglie. Conscoop sospese i lavori nel 2005, quando la giunta Soru inopinatamente decise di operare per bacini territoriali e di non finanziare più gli impianti ad aria propanata, ritenendo che in pochi anni in Sardegna sarebbe arrivato il metano dall’Algeria con il progetto Galsi; ipotesi poi rivelatasi del tutto fallace. L’esistenza della convenzione con la Conscoop e l’aver avviato i lavori hanno costituito comunque un grande vantaggio per Macomer, consentendo al Comune di procedere in modo autonomo. Nel 2008 la Concessione venne ceduta dalla Conscoop alla società Mediterranea Energia, la quale a sua volta nel 2011 la ha trasferita alla società Fiamma 2000. Dopo quest’ultima acquisizione – è la riflessione del Forum – il progetto poteva essere rapidamente attivato». Invece, scrive il gruppo politico, solo nel 2018 si ottenne il via libera regionale e da allora non si hanno più notizie sull’avvio del cantiere.

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