La Nuova Sardegna

Nuoro

Fatture sballate, l’utente nuorese non pagherà Abbanoa

Fatture sballate, l’utente nuorese non pagherà Abbanoa

Accolto dopo anni il ricorso di un cittadino che contestava le richieste

09 giugno 2020
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NUORO. «La domanda volta ad accertare l’erroneità nella quantificazione delle somme richieste nelle fatture contestate è fondata e va accolta»: si condensa in poche righe, nascoste in mezzo a un paio di pagine di sentenza del giudice civile del tribunale di Nuoro, Tiziana Longu, la vittoria nella causa avviata da un nuorese contro Abbanoa. Una vicenda cominciata anni fa, in seguito alla contestazione di alcune fatture, e terminata in questi giorni, dopo una battaglia a colpi di carte bollate e consulenze tecniche. Da un lato il cittadino nuorese, Franco Ruiu, dipendente in pensione della vecchia Asl, che, assistito dall’avvocato Plinio Columbano, aveva portato a giudizio Abbanoa accusando l’ente di avergli spedito alcune fatture errate per una cifra complessiva di circa 11mila euro, di avergli preteso il pagamento di somme prescritte, e di avergli pure applicato erroneamente la tipologia di utenza “speciale” e non quella da residente. Dall’altro, Abbanoa, che riteneva invece di essere nel giusto, e che solo nel 2018 avrebbe riconosciuto che alcuni dei crediti che vantava erano ormai prescritti.

Ci sono voluti diversi anni, dunque, ma alla fine l’ex dipendente Asl ha ottenuto la giustizia che cercava. Il contratto di fornitura tra Ruiu e l’allora Govossai risale al ’92. Ad agosto l’utente aveva chiesto all’ente di trasformare la sua utenza da “speciale” a residente, e di applicargli quindi la relativa tariffa. Ma l’ente idrico non aveva accolto le sue richieste. Franco Ruiu aveva più volte sollecitato il cambio di utenza, e aveva inviato anche le letture del contatore della sua casa nella zona di Cucullio. Ma non aveva ottenuto risposte soddisfacenti. Nel 2012, poi, Abbanoa, aveva inviato a Ruiu una fattura relativa ai consumi dal 31 dicembre 2001 al 31 dicembre del 2010 con la tariffa per le utenze non domestiche. Due anni dopo un’altra fattura, relativa ai consumi dell’acqua dal 1 gennaio 2002 al 3 giugno 2014, sempre come “utenza non domestica” e per un importo di 8489 euro. Nel frattempo Ruiu, assistito dall’avvocato Columbano, avvia la causa civile contro Abbanoa. E in questi giorni, il giudice Longu ha emesso la sentenza dando ragione a Franco Ruiu. Il magistrato ha stabilito che «il credito relativo al canone per la fornitura idrica richiesto per il periodo antecedente al primo semestre 2002» era prescritto. Per cui le fatture non sono corrette. E ha stabilito che il canone richiesto nelle fatture inviate a Franco Ruiu «deve essere calcolato con applicazione della tariffa per le utenze di uso domestico». (v.g.)

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