La Nuova Sardegna

Nuoro

Covid e vacanze, l’ira dei sindaci

di Giusy Ferreli
Covid e vacanze, l’ira dei sindaci

In tutta l’isola ci saranno sei strutture per accogliere eventuali pazienti: in Ogliastra neppure una

10 giugno 2020
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LANUSEI. «Si salvi chi può». Basterebbe questa considerazione di Ivan Puddu, vice sindaco di Baunei con delega al Turismo, per sintetizzare lo sconcerto che ha assalito i sindaci ogliastrini quando ieri mattina, nel corso la prima conferenza sociosanitaria "in presenza" convocata a Lanusei dopo l'emergenza, hanno appreso che l'assistenza ai turisti Covid 19 è un affare da gestire tra amministratori comunali e operatori turistici. «In Ogliastra non ci sarà una struttura Covid per vacanzieri: sono sei in tutta la Sardegna ma il nostro territorio dovrà farne a meno», dice Puddu che, nell'aula consiliare di via Roma, si è confrontato con i vertici della Assl ogliastrina.

«Il messaggio che è emerso dal confronto con il direttore Andrea Marras – prosegue l'amministratore nonché operatore turistico – è che non siamo assolutamente pronti alla stagione turistica. Non ci sono direttive per imprese turistiche come le case vacanze, i b&b e gli affittacamere». Se per gli hotel la questione diventa più semplice con la previsione di un tot di camere da utilizzare nei casi sospetti, per queste altre tipologie ricettive i problemi sembrano insormontabili. «Se ci sarà un caso – sottolinea – la struttura verrà messa in quarantena e il caso Covid per tutto il periodo verrà seguito a domicilio dall’Usca. O ci organizziamo come comuni e operatori o le strutture dovranno gestirsi turisti positivi con la chiusura anche per settimane. Chi si accolla questi costi poi, l’albergatore? I nostri operatori sono in dubbio di aprire proprio per questo motivo».

Anche il vicesindaco di Gairo Sergio Lorrai fatica a tenere a bada lo sconcerto. «Secondo quanto previsto oggi il proprietario dovrebbe occuparsi di tutto, finché non termina la quarantena. Credo – rincara la dose Lorrai – che ciò risulti impossibile». Il sindaco di Tortolì Massimo Cannas, centro a forte vocazione turistica dove, accanto ai grandi complessi turistici da centinaia di posti letto, ci sono una miriade di piccole realtà non è da meno: alle proposte condivise con i colleghi che chiedono protocolli certi per gestire casi sospetti nelle strutture ricettive, Cannas aggiunge quella sulle guardie turistiche che in Ogliastra apriranno solo dal primo agosto. «È necessario garantire l'apertura immediata di questi servizi adattati al nuovo contesto Covid, anche per alleggerire il sistema sanitario ordinario», dice Cannas che chiede all'Ats di promuovere la sensibilizzazione degli operatori attraverso incontri con associazioni di categoria.

Tutti invocano linee guida precise e un hotel Covid in grado di accogliere i potenziali turisti malati. Ma se i sindaci sono preoccupati gli operatori sono infuriati. Milena Pusole, titolare dell'agenzia Bynos travel e portavoce dell'associazione Dommos che raccoglie una cinquantina di proprietari di case vacanze tra Baunei e Santa Maria Navarrese ai quali si aggiungono gli operatori degli altri settori dell'extralberghiero, non risparmia critiche. «Abbiamo cercato di fare il possibile per aprire in sicurezza poi però è tornato lo sconforto. A parte il costo della gestione di un ospite malato come si fa con le altre prenotazioni? Sono costi molto alti, inimmaginabili».

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