La Nuova Sardegna

Nuoro

I 60 anni dell’ospedale in declino

I 60 anni dell’ospedale in declino

Sorgono celebra la nascita del San Camillo ma la sanità nel territorio arretra

11 giugno 2020
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SORGONO. Un anniversario triste, il sessantesimo per l’ospedale di Sorgono, presidio sanitario territoriale della Barbagia Mandrolisai, che nel corso del tempo è stato il baluardo della sanità nel comprensorio, con estensione, a seconda dei reparti anche per il Barigadu e l’Oristanese. Tanto tempo è passato dalla sua creazione: i sindaci si sono riunti per organizzarne la celebrazione e riflettere sulla sulla sanità del territorio. Si è trattato di una riunione preliminare a cui hanno partecipato solo alcuni primi cittadini, tra i quali la sindaca di Ovodda Cristina Sedda, presidente anche della conferenza sanitaria di distretto, il sindaco di Atzara Alessandro Corona, Tonara Flavia Loche, Ortueri Francesco Carta, Tiana Francesco Zucca, Desulo Gigi Littarru e il padrone di casa Giovanni Arru di Sorgono. «Abbiamo avviato una riflessione - ha detto Alessandro Corona, che è anche presidente della Comunità montana - su quello che è e dovrà essere la sanità nel territorio. Assistiamo ad un progressivo abbandono dell’ospedale da parte della Regione e della Ats, lasciando al suo destino un’area già afflitta da isolamento e spopolamento e con problemi logistici a raggiungere altri presidi sanitari. Questo è stato fatto per razionalizzare e risparmiare, secondo il mantra ricorrente della nuova “buona amministrazione” ma che si è tradotto in un taglio indiscriminato dei servizi, a svantaggio di queste zone, che hanno una popolazione sempre più anziana e con una mappa di bisogni in continuo aumento». Per la sindaca Cristina Sedda il momento sarà opportuno per «avviare un dibattito su cosa intendiamo fare, come popolazione e amministratori per avere una sanità degna di questo nome. In questo periodo emergenziale ne abbiamo viste tante. Occorre fare quadrato e proporre nuovi modelli sanitari che valorizzino le risorse presenti e ne consentano la piena fruibilità. Dobbiamo difendere i servizi». Il sindaco Giovanni Arru ha ribadito la centralità del San Camillo in una idea di sanità a misura di territorio richiamando sull’essenzialità di «idee condivise, da prendersi con la massima sollecitudine. Questo territorio ha bisogno di attenzione e non ci stancheremo mai di rivendicarlo». Per Francesco Zucca, sindaco di Tiana, «È necessario avere delle risposte dalla politica perché c’è in gioco il futuro assistenziale nelle nostre zone». Nei prossimi giorni sarà diramato il calendario delle celebrazioni, che prevedono eventi online e qualche riunione nei rispetto dei protocolli anti covid 19. (g.m.)

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