La Nuova Sardegna

Nuoro

Asili nido chiusi, comitato di genitori pronto alla battaglia

di Kety Sanna
Asili nido chiusi, comitato di genitori pronto alla battaglia

Con le linee guida della Regione le strutture sono a rischio «Si garantiscano aiuti economici alle aziende per ripartire»

17 giugno 2020
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NUORO. Continua ad esserci poca chiarezza sulla riapertura degli asili nido, chiusi dai primi giorni di marzo a causa dell’emergenza Covid. Il Governo, e a seguire le Regioni hanno annunciato che anche i bambini della fascia da zero a tre anni potranno frequentare i centri estivi riaperti due giorni fa. Così anche gli asili di fatto potranno lavorare in questo modo. Operazione non automatica, visto che le strutture dovranno prima presentare ai Comuni il progetto e attendere che venga approvato, dove va inclusa la planimetria della stabile in cui si lavora e il numero del personale col quale si deve garantire il rapporto un educatore ogni 5 bambini. Così, dopo tre mesi di lockdown, i titolari degli asili sono ancora alle prese con questioni burocratiche infinite. In questi periodo di paralisi lavorativa hanno comunque dovuto affrontare numerose spese per non chiudere definitivamente le loro attività. Hanno chiesto prestiti ai quali ora dovranno far fronte. Inoltre, la cassa integrazione per loro è stata prorogata per sole quattro settimane. Non del tutto vantaggiose neppure le linee guida che prevedono un numero superiore di educatori. Con meno iscritti, le strutture non riuscirebbero a coprire tutti i costi e pensare di aumentare le rette provocherebbe l’esclusione di alcune famiglie. Da qui l’assoluta incertezza di poter ripartire in poco tempo. Dall’altra parte, poi, ci sono centinaia di famiglie che stanno facendo salti mortali per riuscire ad accudire i bambini, strappati da mesi alla loro quotidianità. Mamme e papà nuoresi, infatti, si stanno riunendo in comitato per rivendicare i diritti dei loro figli. Lanciano un appello a tutte le famiglie sarde che vivono il loro stesso problema perchè si uniscano al coro. Chiedono che i loro asili riaprano e che vengano sostenuti economicamente perché si eviti l’aumento delle rette.

«In questo periodo è tutto aperto – dice Elena Giunta, portavoce del gruppo di genitori – e basti guardarsi attorno per vedere che le regole sono rimaste solo sulla carta. Allora perché tenere ancora chiusi gli asili nido e pretendere dai nostri bambini un ulteriore sacrificio? Noi genitori abbiamo ripreso a lavorare, e se alcuni fortunati hanno la possibilità di avere in città i nonni, tra l’altro non più giovanissimi, c’è chi non ha nessuno ed è costretto a trovare una persona di fiducia che possa prendersi cura del bambino. Ovviamente a farne le spese sono i piccoli, da mesi costretti a rapportarsi con gli adulti e non con i loro coetanei. Ai nostri figli – aggiunge Elena – è venuta a mancare la routine e quello spazio che era tutto loro. Chiediamo che si dia la possibilità ai nostri asili nido di riaprire al più presto. Pensare di far fare un altro inserimento ai nostri figli è improponibile».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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