La Nuova Sardegna

NUORO. “Patrigno” accusato di aver compiuto atti sessuali con la figlia della compagna. Si avvia a conclusione il processo a carico di un 50enne di Bitti, difeso dagli avvocati Gianluca Bella e Roberto Deledda, chiamato in tribunale a difendersi dalla pesante accusa. Ieri mattina durante l’udienza a porte chiuse, il collegio presieduto da Giorgio Cannas ha rigettato la richiesta presentata dai difensori dell’uomo, di poter sentire di nuovo la parte offesa. Il processo, quindi, è stato rinviato al primo luglio, giorno in cui potrebbe esserci l’esame dell’imputato e verrà sentito un consulente della difesa, una psicologa forense. Chiuso il dibattimento si inizierà con la requisitoria del pm Giorgio Bocciarelli . L’indagine che nel 2017 aveva portato all’arresto dell’uomo, era partita dal racconto della ragazza che solo una volta compiuti 17 anni aveva deciso di denunciare il compagno della madre che aveva accolto lei e i suoi fratelli come fossero figli suoi. La bambina appena 13enne avrebbe subito le attenzioni morbose dell’uomo per ben quattro anni. Esattamente fino al suo arresto. La ragazza si era costituita parte civile con l’avvocato Roberto Argiolas. Sottoposta a incidente probatorio, la 17enne avrebbe riportato circostanze poi non riscontrate oggettivamente. «Ci troviamo di fronte a due narrazioni diverse e solo attraverso le testimonianze si potrà fare luce su questa delicata e triste vicenda» avevano detto i difensori del 50enne. (k.s.)