La Nuova Sardegna

NUORO. È stato scarcerato dal penitenziario di Uta e da ieri è in regime di arresti domiciliari perché una perizia lo ha giudicato incompatibile con la permanenza in carcere per questioni di salute. Giuseppe Cambone, assistito dagli avvocati Alessandro Luche e Gianluca Sannio, passerà il resto della custodia cautelare non più in cella ma a casa di un parente stretto, e non più in Sardegna ma nella Penisola.

Il pensionato di Irgoli, all’inizio dello scorso mese di marzo, era stato condannato in primo grado a otto anni con il rito abbreviato per “tentato omicidio plurimo” dal gup del tribunale di Nuoro Teresa Castagna. Il fatto che gli è stato contestato risale al 15 gennaio del 2019: quando, come avrebbero ricostruito i carabinieri, Cambone aveva tentato di uccidere la sorella, il cognato e la nipote al culmine di un litigio per motivi di eredità. Il giudice dell’udienza preliminare Castagna aveva, tuttavia, escluso, che Cambone avesse premeditato il tentativo di uccidere e lo aveva assolto anche dall’accusa di porto illegale di arma clandestina in luogo pubblico. (v.g.)