La Nuova Sardegna

Nuoro

La notte di San Giovanni tra magia e tradizione

di Alessandra Porcu
La notte di San Giovanni tra magia e tradizione

Macomer, nel sito di Tamuli si rinnoveranno gli antichi riti del solstizio d’estate Muroni (Esedra): «Quest’anno l’appuntamento avrà un significato più profondo»

19 giugno 2020
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MACOMER. Secondo molti è la notte più magica dell’anno. E lo sarà anche per la Società cooperativa macomerese Esedra. «Il prossimo 23 giugno, come da tradizione, festeggeremo San Giovanni nel sito archeologico di Tamuli. Sarà un evento importante per tutti noi. Il primo dopo la lunga quarantena – spiega la presidente Rossana Muroni –. Stavolta, più del solito, questo appuntamento acquisterà un significato ancora più profondo». Tutto avrà inizio alle 19 con la raccolta delle erbe magiche e l’accompagnamento musicale di Marco Benevole e Luca Mastino. «Potremmo definirla una passeggiata teatrale. A fare da Cicerone, Rita Atzeri della compagnia “Il Crogiuolo”. Suo – precisa Muroni – il compito di accompagnare i visitatori in un viaggio a ritroso nel tempo. In un’epoca remota dove la rugiada, che inumidiva i prati, aveva il potere di conferire alle erbe proprietà miracolose». Subito dopo verrà celebrato il rito de “S’abba muda”. I partecipanti dovranno sorseggiare dell’acqua e poi, in religioso silenzio, percorrere il sentiero che li condurrà davanti al falò. L’antica credenza vuole che durante il tragitto ognuno esprima un desiderio. Una volta giunti lì, dove le fiamme ardono, si assisterà a un altro rituale: quello del salto del fuoco. Cerimonie pagane, ancestrali, che, nonostante lo scorrere del tempo, mantengono intatto il loro fascino. Così come il mito delle streghe capaci di mutare le sorti umane attraverso i loro incantesimi. Secondo il calendario astronomico tra il 23 e il 24 giugno, ha inizio l’estate. Stando a quello agricolo, invece, saremmo già nel bel mezzo della stagione calda. Si narra che a rendere magica la notte più breve dell’anno, sarebbe un particolare fenomeno astronomico capace di influire beneficamente sugli elementi, sulla terra e su coloro che la abitano. Secondo gli antichi, questo particolare evento sarebbe in grado di conferire “poteri magici” al fuoco, all’acqua e alle erbe. Proprio i simboli distintivi della notte di San Giovanni. Ecco spiegato il perché, in attesa del sorgere del sole, si accendono i fuochi che allontanano le tenebre e gli spiriti maligni. Le acque trovano voci e parole cristalline persino nel silenzio e le fiamme disegnano nell’aria scura promesse d’amore e di fortuna. Le erbe raccolte diventano benefiche. Curano il corpo, evitano il malocchio. Proteggono le abitazioni e gli animali domestici. Insomma, che si creda o no alla leggenda, quello di San Giovanni è da sempre un appuntamento imperdibile. «Sono già tante le prenotazioni arrivate ma ne attendiamo altre. Per via delle restrizioni anti Covid potremo accogliere un numero massimo di 50 persone. È un buon inizio» conclude Rossana Muroni.

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