La Nuova Sardegna

Nuoro

Pedemontana, via alle auto «Due quartiere riuniti»

di Valeria Gianoglio
Pedemontana, via alle auto «Due quartiere riuniti»

Dopo tre anni di lavori, collaudata l’opera da due milioni e quattrocentomila euro Il sindaco: «Abbiamo salvato il finanziamento». L’assessore: «Un’opera attesa»

19 giugno 2020
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NUORO. Quasi tre anni di lavori costati in totale 2 milioni e 400mila euro, interrotti in due occasioni dal maltempo. E molti di più – in sostanza da quando esiste il rione – di attesa fiduciosa, da parte dei residenti, nella realizzazione del progetto che avrebbe liberato il quartiere sotto la Cattedrale dal confinamento tra salite, strettoie, discese ripide e nessuna via di fuga. Da ieri, dopo il collaudo e l’apertura ufficiale al traffico, la pedemontana è diventata realtà. Da ieri, dunque, dalla zona di Mughina, uscendo da Nuoro per andare verso Oliena, si può arrivare con facilità al rione di Monte Jaca, e sbucare in piazza Palestro, e dunque in pieno centro, a due passi dalla chiesa di Santa Maria della neve. E in futuro, quando andrà in porto un secondo progetto che collegherà Monte Jaca con la zona della Solitudine, sarà possibile andare da Oliena alla vallata di Marreri senza entrare a Nuoro e nel traffico del centro.

«Portiamo a compimento un progetto a lungo richiesto dagli abitanti del rione Monte Jaca – spiega il sindaco Andrea Soddu – un progetto importante non solo dal punto di vista del collegamento della zona con il resto della città, ma anche della sicurezza, del decoro urbano e da cui in futuro trarrà vantaggio anche l’intera viabilità cittadina perché nella nostra idea la strada si dovrebbe collegare con la statale che conduce a viale Ciusa. Abbiamo salvato il finanziamento che rischiava di essere revocato dalla Regione e ora, grazie anche alla professionalità di tutti i soggetti coinvolti, consegniamo l’opera alla città. Dopo il rifacimento e l’apertura del parco di Sant’Onofrio, un altro importante segnale per guardare al futuro con maggiore fiducia». Lungo l’intero percorso della pedemontana il Comune ha messo a dimora 1600 piante di corbezzolo e mirto, venti lecci, quindici ulivi e circa mille piante rampicanti.

Il progetto, spiega l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Giovanni Dettori, ha una storia piuttosto articolata. «Nel 2011 – spiega l’assessore – è stato espletato l’appalto concorso e l’impresa Cancellu lo aveva vinto con il migliore progetto definitivo. Questo progetto ha dovuto ottenere diversi pareri prima di essere approvato (Forestale, Adis, Provincia). Solo ad aprile 2015 si è potuto approvare in consiglio il progetto definitivo e la variante urbanistica che era preordinata all’esproprio. Si è prontamente dato contestuale avvio alle procedure di esproprio e alla progettazione esecutiva da sottoporre nuovamente all’Adis per il parere esecutivo. L’esproprio è stato rallentato a causa dell’irreperibilità di alcuni proprietari mentre il parere sul progetto è stato ottenuto dopo diversi mesi». Fin qui, dunque, l’iter tortuoso che negli anni ha dovuto affrontare l’opera. E ieri, poi, la conclusione ufficiale del progetto.

«Grazie a quest’opera migliorerà la qualità di vita dell’intero rione – spiega ancora l’assessore Dettori – ma ne trarrà vantaggio tutta la città. La pedemontana, inoltre, è illuminata con trentasei lampade Led, che rispetto a quelle tradizionali garantiscono una maggiore durata e richiedono una minore manutenzione, ma sono più efficienti e consumano meno».

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