La Nuova Sardegna

Nuoro

«Centro dialisi, una soluzione è possibile»

di Kety Sanna
«Centro dialisi, una soluzione è possibile»

A Siniscola Mara Lapia (M5s) rassicura i pazienti di Dorgali: è solo un problema di organizzazione

20 giugno 2020
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SINISCOLA. «Oggi non dovrebbe essere un parlamentare, ma un assessore locale a intervenire per risolvere il problema della riapertura del Centro dialisi di Dorgali che necessiterebbe solo di un minimo di organizzazione. La soluzione per far sì che i pazienti dorgalesi possano fare la terapia senza doversi spostare a Siniscola, infatti, è facilmente individuabile. Occorre la volontà politica e il buon senso dei vertici della Assl nuorese, che devono mettere al primo posto i dializzati e poi le questioni organizzative». Non ha peli sulla lingua Mara Lapia, deputata del Movimento 5 stelle dopo il sopralluogo fatto ieri mattina al Centro dialisi di Siniscola, diventato punto di riferimento anche dei pazienti dializzati di Dorgali, costretti ad affrontare la trasferta tre volte la settimana a causa dell’infinita chiusura del loro ambulatorio. Il Centro dialisi di Dorgali, realizzato grazie alla generosità dei cittadini, era stato chiuso a novembre 2019. L’Assl, ispezionati i locali, aveva dichiarato la struttura inidonea ad assistere i pazienti nefropatici, in quanto non a norma secondo i requisiti di accreditamento. Nel dicembre erano stati appaltato i lavori di manutenzione straordinaria ad una ditta specializzata, che ha appena provveduto ad ultimarli. Ieri mattina la parlamentare ha incontrato i pazienti che stremati dal perdurare della situazione minacciano di interrompere le cure.

«Quattro persone, tutte di una certa età, chiedono di poter riprendere le cure in paese. Tra queste una donna, malata oncologica e con un figlio autistico, costretta a spostarsi per curarsi. Situazioni assurde – ha aggiunto la parlamentare – che non sono più accettabili se si pensa che la struttura dorgalese, completa di tutto, necessita solo del personale per garantire il servizio. E per questo non occorrono grandi interventi, né assunzioni – ha continuato Lapia, affiancata dal primario della Nefrologia del San Francesco di Nuoro, Franco Logias –, è sufficiente mettere a disposizione un medico, peraltro già individuato, che potrebbe seguire i pazienti a Dorgali e due infermieri. In questa vicenda, la direzione sanitaria dell’Assl di Nuoro si è dimostrata incapace di assicurare i servizi sempre a spese dei cittadini».

Ieri la parlamentare ha raccolto le rimostranze e le lamentele dei dializzati, dicendosi disponibile – qualora la situazione non trovi soluzione nel breve periodo – ad investire il ministro della Salute, Roberto Speranza, del problema.

«Ancora una volta ci troviamo di fronte a un tentativo di indebolimento dei distretti sanitari territoriali – ha concluso Mara Lapia –. La verità è che ogni giorno che passa, ci rendiamo conto che anche ammalarsi è diventato un lusso. Sarebbe davvero avvilente se, davvero, dovessimo chiamare in causa il Governo nazionale per una situazione che può essere facilmente risolta».

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