La Nuova Sardegna

Nuoro

Sfida a tre per un posto «Primarie, noi ci siamo»

di Simonetta Selloni
Sfida a tre per un posto «Primarie, noi ci siamo»

Francesco Manca, Paolo Pirisi e Carlo Prevosto domani al vaglio degli elettori «È il sistema per riunire il centrosinistra». L’assenza del sindaco Soddu

26 giugno 2020
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NUORO. Come Highlander, ne resterà uno solo. Dei tre candidati che domani parteciperanno alle primarie del centrosinistra - vietatissimo chiamarle del Pd - scaturirà il designato a rappresentare la coalizione che, a dire il vero, è andata perdendo pezzi e candidati. E così domani al vaglio di un elettorato allargato - possono votare anche i 16enni -, ci saranno, in ordine alfabetico, Francesco Manca (Fare comunità), Paolo Pirisi (Nuoro attiva), e Carlo Prevosto (Pd). Nessuna donna: Lisetta Bidoni, candidata per Progetto Nuoro 20-25 si è da subito defilata; fuori competizione il sindaco Andrea Soddu che, dopo esser stato uomo-Pd alle europee, ha rispedito al mittente l’invito a partecipare.

Sistema divisivo? Se le primarie avrebbero dovuto fungere da aggregante, almeno in apparenza il risultato è stato opposto. Non la pensano così i tre candidati. Manca: «Nel 2015 un centrosinistra ha sconfitto l’altro. L’unico modo per rimetterli insieme era ritrovarsi su un confronto democratico. Bisogna ricordare che le liste di Soddu si stavano avvicinando, le primarie erano fissate per il 5 aprile, poi c’è stato il Covid. Ma il regolamento era stato firmato da sette sigle. Sembra che si voglia discutere di tutto tranne che sulla leadership». Pirisi: «La decisione di partecipare è stata presa assieme al mio gruppo civico, ai simpatizzanti. L’obiettivo è allargare il centrosinistra alle forze democratiche, per un progetto condiviso». Prevosto: «Le primarie sono quanto di meno divisivo ci sia. In un periodo di crisi dei partiti, o riunisci le segreterie, con accordi impossibili perché ognuno ha il suo candidato, oppure restituisci la parola ai cittadini. È un voto democratico, si tratta di matematica: vince chi prende voti».

Ma quanti voteranno? La sfida sarà convincere gli elettori a votare. Come rendere più affascinanti le urne rispetto a una giornata al mare? Manca: «In politica decide chi partecipa. Se non lo fai, qualcuno deciderà per te. Nuoro è una città di individualismi, di eccellenze che si esprimono soprattutto quando si allontanano. Questa è l’occasione per fare comunità, questo è il senso della partecipazione al voto di domenica». Pirisi: «Noi ci stiamo mettendo in gioco, penso che votare significhi dare un senso di partecipazione civica di cui tutte le categorie possono essere protagoniste. Riappropriarsi della possibilità di dire qualcosa». Prevosto: «Andare a votare alle primarie significa restituire ai cittadini la scelta, sottrarla ai capibastone, alle segreterie, ai signori delle tessere. Significa ridare dignità agli elettori».

Questione di numeri. Ma qual è la soglia sotto la quale questa consultazione si riterrà significativa, considerando che il voto è allargato anche ai 16enni (che non voteranno alle comunali)? Per Manca e Prevosto «dai 1000 in su. Considerando che nel 2015 votarono al primo turno 20mila elettori, il 64 per cento». Preferisce non esprimersi Pirisi, ma la soglia indicata è un rischio forte. A meno di una maggioranza bulgara, i tre candidati rischiano di raccogliere i voti che servono per essere eletti in Consiglio d’istituto in una scuola nemmeno tanto affollata.

L’ombra di Soddu. Sulle primarie aleggia l’assenza del sindaco Andrea Soddu. Inutile ignorarlo. Cosa dicono in proposito i tre candidati? Prevosto: «Ha perso una grande occasione. Le regole sono le stesse del partito per cui lui ha accettato di correre alle europee». Pirisi: «Soddu ha perso potere. Noi ci stiamo mettendo in gioco. Lui ha scelto di non farlo». Manca: «Abbiamo parlato troppo di Soddu e della sua amministrazione. Politica è mettersi in discussione. Lui si è sottratto». Domani si vota. Euro Hotel, dalle 8,30 alle 22.30. Manca, Pirisi, Prevosto. Le primarie diranno chi sarà l’Highlander.

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