La Nuova Sardegna

Nuoro

Il Centro dialisi in tilt per la mancanza degli oss

Il Centro dialisi in tilt per la mancanza degli oss

Macomer, l’Associazione sarda emodializzati denuncia i disagi per i 27 pazienti La carenza cronica di personale mette a rischio la qualità dell’assistenza

02 luglio 2020
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MACOMER. La mancanza cronica di operatori socio-sanitari nel Centro dialisi di Macomer sta compromettendo la qualità dell’assistenza dei 27 pazienti dializzati. Lo denuncia l’Associazione sarda nefropatici, emodializzati e trapiantati con una nota inviata alla direttrice della Assl di Nuoro, Grazia Cattina, e per conoscenza al direttore del distretto Antonello Sechi. La mancanza degli oss, se ne chiede l’assunzione almeno di due, obbliga il personale infermieristico a occuparsi di mansioni che solitamente sono in capo agli operatori socio-sanitari. Il risultato è una generale diminuzione anche delle condizioni di sicurezza inaccettabile in questo momento di emergenza sanitaria.

Spiega, per conto dell’associazione, il presidente regionale Giuseppe Canu: «Questa carenza espone i pazienti più fragili a un rischio maggiore di contrarre infezioni prima, durante e dopo la terapia, considerando anche l’importante lavoro di sanificazione svolto dal personale oss. Queste procedure infatti sono svolte ora dal personale infermieristico del centro, così costretto a dedicarsi a mansioni pratiche che lo distolgono da quelle più delicate di assistenza adeguata al paziente. Viene meno così la sicurezza igienico-sanitaria».

Il problema della mancanza di oss non è nuovo, ma nell’ultimo anno è andato incancrenendosi. Ne è consapevole Grazia Cattina: «Stiamo cercando di trovare le soluzioni, il fatto è che la nostra Assl è sotto di almeno un’ottantina di oss. Queste figure sono fondamentali nei reparti di degenza, e bisogna sottolineare che la Assl di Nuoro , con quelle di Carbonia e Sanluri è quella che ne ha meno: appena 200 a fronte di 424 posti letto». Durante i periodi di lockdown, quattro oss in servizio nel centro di Riabilitazione, chiuso, sono stati dirottati al Centro dialisi, ma ora la riapertura della Riabilitazione li ha fatti tornare nel loro reparto di appartenenza. «Tra l’altro c’è un altro problema: alcuni oss assunti a tempo determinato stanno andando via in quanto magari vengono assunti a tempo indeterminato in altre Assl. Stiamo aspettando che ci attribuiscano le risorse per poter dare al più presto risposte adeguate ai pazienti».

Non è il solo problema che riguarda gli utenti del Centro dialisi. Spiga Canu: «I 27 pazienti sono per la maggior parte anziani. Al termine di ogni trattamento, soprattutto in questo periodo dell’anno in cui la temperatura si innalza notevolmente, vanno incontro a uno stress fisico, anche in considerazione del fatto che già da oltre due settimane, i pazienti non possono parcheggiare nelle aree a loro riservate poiché occupate da persone non dializzate, obbligandoli ad allungare il percorso dalla propria auto al centro sia all’andata che al ritorno». Anche questo problema è stato segnalato tempo fa al direttore del Distretto Sechi, ma finora non ci sono stati cambiamenti degni di nota.(si.se.)

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