La Nuova Sardegna

TORTOLÌ. C’è già un sospettato dell’incendio doloso appiccato in una casa a San Gemiliano nella notte tra sabato e domenica. Le fiamme si sono levate alte in un appartamento di via Alfieri. La casa, in quel momento disabitata e situata al piano terra e di proprietà di un professionista di Tortolì, stava per essere divorata lentamente dal fuoco che si era sprigionato – stando a quanto sarebbe risultato dopo – da un vano cucina vicino all’ingresso dell’appartamento. Alcuni residenti della zona, dopo essersi accorti del rogo ed essersi allarmati, hanno subito avvisato i vigili del fuoco e i carabinieri. Tra i primi intervenuti c’è stato un vigile del fuoco di Ferrara in vacanza in questi giorni a Tortolì: l’uomo si è subito prodigato per spegnere le fiamme utilizzando l’acqua fornita da un tubo da giardino. La squadra di vigili del fuoco intervenuta si è quindi preoccupata delle operazioni di bonifica. L’incendio, poco prima, aveva danneggiato alcuni elettrodomestici e le suppellettili del vano cucina. Non si sono registrati danni strutturali all’abitazione dovuti all'incendio. In via Alfieri, dopo la segnalazione, sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Tortolì, insieme ai militari delle stazioni di Villagrande Strisaili e di Santa Maria Navarrese: sin dall’inizio i loro accertamenti li hanno fatti propendere per l’origine dolosa del rogo. Certo è che i militari hanno effettuato alcune perquisizioni e ascoltato numerosi testimoni. E alla fine, le loro attenzioni si sono concentrate su un uomo di Barisardo, del ’72. Sarebbe lui, dunque, anche alla luce di un controllo più accurato e del sequestro di alcuni attrezzi, il sospettato principale per l’incendio. Il movente, dicono i carabinieri, potrebbe derivare da alcuni dissidi legati alla casa, tra proprietario e affittuari.