Redentore: distanziamento impossibile, il folclore dovrà attendere
La sfilata dei tremila costumi non si farà. Soddu: la sicurezza è la priorità
NUORO. Resterà il pellegrinaggio del 29 agosto, la processione del mattino fino alla statua del Redentore in cima all’Ortobene, con la tradizionale messa del pellegrino alle 8, e poi la celebrazione solenne nel parco del Monte. Al di là dell’ordinanza del governatore Solinas, sulla festa del Redentore edizione 2020 grava l’impossibilità di svolgere una manifestazione itinerante dalle caratteristiche incompatibili con le elementari regole di prudenza sanitaria conseguenti al Covid. Ieri si sarebbe dovuta riunire la giunta comunale convocata dal sindaco Andrea Soddu proprio per chiarire su quale linea l’amministrazione si muoverà; la riunione è stata rinviata per via di un lutto che ha riguardato l’assessora al Turismo Rachele Piras, ma tutto lascia intendere che le celebrazioni civili saranno cancellate. Il sindaco Soddu, pur senza anticipare una scelta che dovrà essere collegiale, spiega: «La manifestazione itinerante impone cautele di tutt’altra portata rispetto agli eventi fissi. In ogni caso, siamo in fortissimo ritardo con i tempi. Bisogna poi ricordare che circa tremila persone partecipano alla sfilata dei costumi tradizionali, la domenica precedente al 29 agosto (sarebbe il 23 ndr); e le presenze stimate in città sono di almeno 30mila persone. Se non riesce a garantire la sicurezza, non si può correre un rischio così importante. La salute è l’aspetto fondamentale».
«Io penso che non sarà possibile fare la sfilata dei costumi e il festival. Per diversi ordini di motivi: etico, pratico, di sicurezza». L’assessore alla Cultura Sebastian Cocco è netto. «La sfilata dei costumi prevede la presenza delle coppie e dei gruppi di ballo, e non si capisce come si possa fare per distanziarle senza snaturare completamente le figure. Io vedo però una ragione etica: la città è in ginocchio per le conseguenze della chiusura da Covid. Organizzare la festa del Redentore costa, in condizioni normali almeno 200mila euro l’anno che si raddoppierebbero per garantire la sicurezza sanitaria: possiamo permettercelo? Penso che se restano dei fondi nel bilancio, si debbano destinare a iniziative che risollevino la città». Il rischio è che si organizzino le manifestazioni, e poco prima dagli eventi qualcosa li possa far annullare. «Un altro problema: delle 30mila persone che normalmente assistono, in molti pernottano, mangiano in ristoranti, bar, locali vari: come si fa garantire la sicurezza?».
Non si potrà fare. Nuoro dovrà accantonare l’evento che sta alla città come il Festival di Sanremo alla Riviera dei fiori. Resterà la festa religiosa, intima, con il pellegrinaggio all’Ortobene - in fila distanziati -, la messa nel parco. I colori accesi dei costumi sfoggiati in onore del Cristo Redentore dovranno aspettare.
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