La Nuova Sardegna

Nuoro

Ospedale di Bosa a rischio il caso arriva in Regione

di Alessandro Farina
Ospedale di Bosa a rischio il caso arriva in Regione

Preoccupazione per la sospensione dell’attività nei reparti per carenza di medici Interrogazione urgente di Marras (Riformatori): «Servizi da potenziare» 

08 luglio 2020
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BOSA. La diplomazia è al lavoro, gli amministratori si preparano a riunire i consigli comunali, le forze sindacali sono pronte anche alla mobilitazione. Dopo le notizie non proprio positive in arrivo dall’ospedale Mastino, come preannunciato nella serata del 5 luglio, il consigliere regionale dei Riformatori, Alfonso Marras, ha presentato una interrogazione urgente in consiglio regionale sulla sospensione dei servizi di Pronto soccorso, Anestesia e Rianimazione, Laboratorio analisi a causa della carenza di personale medico. Materia delicata insomma, che ha portato l’asticella dell’attenzione dal livello di preoccupazione, dopo il mancato riavvio di una serie di servizi chiusa l’emergenza sanitaria per il Covid-19, all’allerta rossa. Anche perché, come si teme in tutta la Planargia, quella che appare come una momentanea fase di difficoltà, potrebbe segnare una accelerata nella cancellazione della struttura sanitaria “di zona disagiata”. «Tra dati oggettivi e preoccupazioni future, il territorio rivive l’ennesima stagione con il fiato sospeso per le sorti dell’ospedale, distante dai centri “hub o spoke” di riferimento e dai presidi di Pronto soccorso, irrinunciabile risposta alle esigenze di salute di diverse migliaia di utenti» premette Alfonso Marras nell’interrogazione presentata in Regione, toccando i tempi dei servizi di emergenza nei collegamenti, e anche il ruolo di presidio fondamentale per i numerosi turisti che trascorrono le vacanze in tutta la zona costiera e che costituiscono un potenziale bacino di utenza. Per Marras l’ospedale Mastino è ora invece una struttura «sottodimensionata in risorse strutturali e professionali. In particolare la carenza di specialisti in Anestesia e Rianimazione, dovute alla prevalente esigenza degli ospedali maggiori in cui sono in organico, danneggiano fortemente i servizi sanitari del territorio pregiudicando l’apertura H 24 del servizio di Pronto soccorso. La cui chiusura, anche solo parziale o temporanea, causerebbe danni ingenti alla salute degli utenti». Questa assenza, per Marras costringerebbe l’ambulanza medicalizzata al trasporto dei pazienti in codice rosso o giallo, a Oristano in una corsa contro il tempo, su strade dissestate, mettendo a repentaglio la loro vita. Da qui la serie di quesiti rivolti al presidente della giunta regionale Solinas e all’assessore alla Sanità Nieddu, per sapere se intendano mantenere e potenziare l’operatività del Pronto soccorso dell’ospedale di Bosa «dove andrebbe garantita la necessaria presenza e il potenziamento dell’organico, ancor più durante l’estate».

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