La Nuova Sardegna

Nuoro

La carica dei bimbi del Frogheri

di Francesco Pirisi
La carica dei bimbi del Frogheri

Estate di sport e animazione verdeazzurra con il primo Summer camp della Nuorese calcio

09 luglio 2020
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NUORO. Un’estate diversa per i ragazzi della città e del circondario. Non la “stessa spiaggia e lo stesso mare”, come cantava Vianello negli anni ’60, ma il prato erboso del “Frogheri”, un tempietto del calcio, perché sede di una società che ha raggiunto i 90 anni. Sono una cinquantina: maschi e femmine, bambini e ragazzi che col pallone hanno già una certa dimestichezza. La Nuorese li ha chiamati a raccolta per il Summer camp, nato nei giorni e come superamento del Covid-19. Sul prato, ginnastica e soprattutto una serie di giochi col pallone, con la guida di due verdazzurri: il capitano Fabio Cocco, giocatore di notevole sapienza calcistica, e il preparatore fisico, Massimiliano Becconi. Si è partiti da una settimana. Si andrà avanti sino ai primi di settembre.

Il presidente del club, Maurizio Soddu l’altro ieri ha presentato l’iniziativa: «Volevamo far in modo che i bambini stessero all’aria aperta, dopo il confinamento. Il risultato è già positivo: il campo è sempre pieno».

L’emergenza sanitaria ha solo una parte della motivazione dell’iniziativa. Lo ricorda Soddu: «Come dirigenti l’avevamo messa nei programmi nel momento di rilevare la società, a giugno del 2019. Ora, spinti anche dalla necessità di uscire il prima possibile dalla brutta situazione sociale, siamo riusciti a realizzarla. La ripeteremo – garantisce il presidente – anche il prossimo anno». L’altro motivo non è slegato dal primo: «Tra gli obiettivi societari – sottolinea Maurizio Soddu – c’è sempre stato quello di aprire le porte della Nuorese non solo alla città, ma anche al territorio. L’abbiamo fatto allacciando rapporti con le società sportive della provincia, dalle quali sono arrivati dei ragazzi interessanti per il nostro vivaio. Proseguiamo proprio con il Summer camp».

Il presidente mette in evidenza un altro aspetto felice dell’iniziativa: «Costituisce un’occasione di incontro e socializzazione. Allo stesso tempo si entra in relazione con la Nuorese, il suo presente, la sua storia, perché pensiamo possa essere avvertita come qualcosa di proprio da tutti i ragazzi del territorio». Correre e calciare sul prato del vecchio comunale, già dà qualche emozione nuova. Ne aggiunge delle altre se l’incoraggiamento e il consiglio sul come colpire la palla, o su qualche altro gesto sportivo, arrivano dal leader della Nuorese, Cocco, le cui doti calcistiche viene da pensare abbiano una causa genetica. Tra l’altro in quest’esperienza il piacere è reciproco. Il capitano verdazzurro: «Non avevo avuto prima d’ora la possibilità di stare in campo in mezzo a dei bambini. L’esperienza mi appassiona tanto». Non dimentica che impegno e risultati tutti sono da dividere con il preparatore Becconi e i collaboratori Martina Murru, Roberto e Davide Floris. «Che dire? Il nostro auspicio – aggiunge Fabio Cocco – è di poter rinnovare l’attività negli anni a venire». Ieri a portare il plauso della Fondazione Sardegna, sponsor del “camp”, il componente del consiglio di amministrazione, il nuorese Pasquale Mereu: «I miei complimenti sono per il progetto ludico-sportivo, ma anche per la sensibilità di rivolgere l’attenzione ai ragazzi, i più sacrificati durante il confinamento sanitario».

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