La Nuova Sardegna

Nuoro

Oranese a processo per aver rubato un’auto dell’Assl

Oranese a processo per aver rubato un’auto dell’Assl

NUORO. Ha sollevato un’eccezione sull’inutilizzabilità del contenuto delle intercettazioni nel corso di quel procedimento. L’avvocato Angelo Magliocchetti, difensore di Giulio Rocca accusato di furto...

10 luglio 2020
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NUORO. Ha sollevato un’eccezione sull’inutilizzabilità del contenuto delle intercettazioni nel corso di quel procedimento. L’avvocato Angelo Magliocchetti, difensore di Giulio Rocca accusato di furto e danneggiamento che ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato, ha richiamato la sentenza delle Sezioni unite n. 51 del 2020 che afferma il divieto di utilizzazione dei risultati delle intercettazioni e di conversazioni, in procedimenti diversi da quelli per i quali siano state autorizzate le intercettazioni. Secondo il legale il contenuto delle intercettazioni sulle quali si basa l’intero impianto accusatorio è inutilizzabile. Di parere contrario il pubblico ministero Ireno Satta che, ritenendo le intercettazioni di fatto autorizzate, seppur nel corso di altre indagini, sono utilizzabili anche per altri procedimenti penali. Il giudice Giacomo Ferrando scioglierà la riserva il 17 settembre. Giulio Rocca accusato del furto di un’auto di proprietà dell’Assl (insieme ad Antonio Lattone, Gianpasquale Pireddu, Martino Baragliu e Samuele Baragliu che avevano scelto il patteggiamento), citato in giudizio ha chiesto, invece, di essere giudicato con rito abbreviato. Secondo l’accusa, l’oranese e il resto del gruppo, si erano impossessati di una Fiat Panda intestata all’azienda sanitaria locale, che si trovava parcheggiata in via Monsignor Melis. Dopo aver forzato la portiera del mezzo e messo in moto Lattone si era allontanato dalla via con l’auto rubata, poi portata in posto nascosto, mentre Rocca era salito su un’altra vettura. L’imputato è anche accusato del danneggiamento di un’altra auto che era stata incendiata nel gennaio 2018 in città. Gli inquirenti che indagavano sull’omicidio di Luca Carboni (l’operaio forestale di 46 anni ucciso a Orani nel settembre 2017), erano riusciti a risalire agli autori del furto e del danneggiamento proprio grazie alla microspia nascosta nell’auto di Rocca che aveva registrato dialoghi e spostamenti. (k.s.)

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