La Nuova Sardegna

SINISCOLA. Chiamato in causa dal sindaco sulla vicenda relativa alla gestione dei rifiuti l’ex primo cittadino di Siniscola Rocco Celentano dice che quello di Gianluigi Farris «è un intervento scomposto con un teorema accusatorio di vecchia maniera». «È il solito atteggiamento inconcludente da sindaco ostile, non dialogante e privo di cultura di confronto politico – afferma Celentano –. Farris non può pensare di aver fatto tutto lui perché i fatti del passato e attuali gli vanno gravemente contro. Sarà la popolazione – prosegue – ad essere giudice del suo operato, come lo è stato per gli altri. L’unica cosa fatta dalla sua giunta, è l’aumento delle tasse, niente invece sull’acqua sorgiva di Locoli, urbanistica, decoro urbano, premio letterario per l’infanzia Bernardini e sulla cultura in generale ma anche sul recupero e valorizzazione del centro storico e delle terre civiche ed essendo quasi a fine mandato, dovrà pure dire dei risultati raggiunti». Tornando al problema dei rifiuti Celentano afferma che la città non è mai stata in condizioni peggiori. «Basta farsi un giro nelle strade principali per vedere lo stato di degrado. L’appalto rimodulato ha prodotto da una parte alleggerito la Tarsu e mantenuto la qualità del servizio e i livelli occupazionali, ma non ha assolutamente peggiorato le condizioni – dice –. La raccolta differenziata era continuamente monitorata, la formazione illecita di microdiscariche urbane perseguita, denunciata e rimossa grazie alle attività di prevenzione e vigilanza di polizia municipale, barracelli e Forestale sulla base di una convenzione ed alla presenza di telecamere. Un servizio smantellato, perché il deposito illecito dell’immondizia è dovuta alla mancata vigilanza ed alla scarsa educazione. Con questi sistemi nel 2014, Siniscola conquistò nel giro di un anno il titolo nazionale di Comune Riciclone. Per la pulizia delle strade – conclude – la TecKnoservice, dopo la rimodulazione, doveva attuare un progetto di interventi di pulizia delle strade a rotazione, ma pare sia stato concretizzato visto lo stato degradato dei luoghi e il sindaco a fine mandato, non può continuare a dire in modo imperterrito che la colpa è solamente degli altri e lavarsene le mani. Deve assumersene la responsabilità». (s.s.)