La Nuova Sardegna

Nuoro

Scuole, no ai laboratori per fare spazio alle classi

di Alessandra Porcu
Scuole, no ai laboratori per fare spazio alle classi

Macomer, dirigenti a caccia di nuovi locali per assicurare il distanziamento Dal Satta al Galilei, dal Caria al Binna-Dalmasso: resta l’incognita per i pendolari

11 luglio 2020
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MACOMER. C’è chi, come Massimo De Pau, dirigente scolastico del “Satta”, sarà costretto ad abbattere i muri di alcune piccole aule per ricavarne quattro più grandi, di 54 mq, capaci di accogliere ognuna, nel pieno rispetto del distanziamento interpersonale, 25 studenti. E chi, come Gavina Cappai preside del vicino liceo “Galileo Galilei”, non ha altra scelta che far smantellare i laboratori di fisica e informatica. «Stando così le disposizioni ministeriali – sottolinea –, dovremo sacrificarli entrambi con enorme dispiacere». Cappai non nasconde le difficoltà organizzative con cui lei e i suoi colleghi sono alle prese in queste ultime settimane. «Siamo disposti – sottolinea De Pau – a rispettare e a far rispettare severamente le regole per garantire ai nostri alunni il diritto allo studio in totale sicurezza. Ci aspettiamo, però, che lo stesso avvenga al di fuori degli istituti». «I giovani devono essere maggiormente sensibilizzati. In molti, soprattutto nel fine settimana, si raggruppano non curanti del divieto di assembramento. Comportamenti che – evidenzia Cappai –, potrebbero mettere a rischio la loro salute e quella degli altri, ora come tra qualche mese». Intanto i dirigenti delle superiori attendono pure le linee guida dalla Regione in materia di trasporto pubblico: «Dobbiamo sapere, nell’immediato – chiedono –, se Arst e Trenitalia garantiranno corse e mezzi in più per i pendolari». Il ministero dell’Istruzione dovrà sbrogliare un’altra matassa: la carenza di organico. Al “Satta” servirebbero 28 collaboratori scolastici, il doppio rispetto agli attuali. «Solo assumendo nuovo personale – precisa Massimo De Pau –, si potranno sanificare regolarmente tutti gli ambienti, presidiare i piani e gli accessi in entrata e in uscita dalla scuola». Anche al “Galilei” bisognerebbe incrementare del 50% il numero dei bidelli. Ne servirebbero almeno 12. Negli istituti comprensivi che accolgono gli alunni delle primarie e delle secondarie di primo e secondo grado, la musica non cambia. «In questi giorni – spiega Sergio Masia alla guida del “Caria” – stiamo svuotando le aule di armadi e materiali inutilizzati per garantire la giusta distanza tra i banchi. Preferisco rinunciare agli arredi piuttosto che dividere i bambini, creando più classi». Dello stesso avviso la preside del “Binna-Dalmasso”. «E poi – spiega Antonina Caradonna –, manca il personale. Un problema che, in extremis, si potrebbe ovviare con l’impiego di vigili e barracelli, almeno per garantire l’entrata e l’uscita contingentata degli alunni. Il 1° settembre, accoglieremo i ragazzi che dovranno recuperare delle materie. Restiamo in attesa delle indicazioni necessarie per arrivare preparati a quella data».

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