La Nuova Sardegna

Nuoro

«Due giorni senz’acqua, una vergogna»

di Valeria Gianoglio
«Due giorni senz’acqua, una vergogna»

La rabbia dei residenti di Santu Predu dopo la seconda rottura della condotta. E parte la caccia alle autobotti

12 luglio 2020
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NUORO. «Non bastava il Covid, ora ci si mette pure Janna ’e ferru: qui tra Santu Predu e via Ballero siamo da due giorni che non vediamo acqua. Solo noi, oggi, abbiamo perso il 90 per cento della produzione»: Michele Ledda, della pasticceria artigianale “Giovanna e Grazia Fois”, di via Malta, è davvero sconfortato. E come lui, in questo weekend infuocato fatto di guasti ripetuti alla condotta, di caldo africano, e di caccia alle scorte fornite dalle autobotti inviate da Abbanoa, lo sono anche tutti i residenti di Nuoro, fatta eccezione, forse, per quelli che hanno serbatoi capaci di reggere a una maratona di ore senza una goccia dai rubinetti .

Il guasto – il secondo nell’arco di appena 24 ore nella ormai famigerata condotta adduttrice di Janna ’e ferru – stavolta si è registrato a 800 metri di distanza da quello di un paio di giorni fa. Sempre in quel tratto maledetto dove da diversi anni si registrano falle e rotture continue nel territorio di Mamoiada. «È sempre in quei pochi km di condotta – spiega il sindaco di Mamoiada, Luciano Barone, che anche ieri si è diretto sul luogo del guasto – sono sempre gli stessi km di condotta, i più fragili. Mi chiedo cosa aspettino a realizzare i nuovi e a collegarli. Finora hanno realizzato poco più di due km e mezzo di condotta nuova, ma non è collegata. È ora di finirla». E se Mamoiada con i suoi 2500 residenti, se l’è cavata attingendo dalle scorte, per Nuoro e i suoi 35mila abitanti, invece, la situazione è stata ben diversa: le scorte si sono esaurite veloci come un razzo, e i serbatoi non hanno fatto in tempo a riempirsi di nuovo che subito si è registrato il secondo guasto nella condotta adduttrice. Ma tra tanti, la palma della sfortuna, è andata ai residenti del rione di Santu Predu. Da loro, l’acqua, è mancata ininterrottamente per due giorni, perché sono in una delle zone alte di Nuoro e per questo tra gli ultimi a ripristinare i livelli dei serbatoi a causa della scarsa pressione. «Ho aperto il bar perché è dotato di una riserva d’acqua di più di 1500 litri– spiega Christine Delogu, del bar Chez Christine, di piazza del Rosario – ma l’intero quartiere è senza acqua. Una vergogna». Cristiana Olianas, al suo market in via Ballero, invece, si è arrangiata come poteva. «Sto centellinando le poche scorte che ho messo da parte stamattina – racconta ieri – sono venuta prima delle 6 per riempire qualche secchio d'acqua e bottiglie giusto per poter averne un minimo. Ma ieri sera ho dovuto chiudere prima perché non era fattibile lavorare». Il resto, è il sabato di ordinaria emergenza idrica affrontato dai nuoresi. Tra corse per fare le scorte, autobotti in via Ballero, davanti al cimitero e in piazza Veneto, e i rubinetti all’asciutto dalle 18 di ieri. Gli operai di Abbanoa, come ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Giovanni Dettori, «hanno completato la riparazione del nuovo guasto, ma per ripristinare i livelli dei serbatoi hanno chiuso l’acqua: tornerà domani mattina (oggi per chi legge, ndr), alle 6».

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