La Nuova Sardegna

Nuoro

Riformatori, addio il tavolo della destra: faremo altre alleanze

di Francesco Pirisi
 Riformatori, addio il tavolo della destra: faremo altre alleanze

Paolo Fadda spiega le ragioni della rottura con la Lega «Non siamo disposti ad accettare imposizioni sui candidati»

15 luglio 2020
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NUORO. I Riformatori confermano che non saranno parte della coalizione di centrodestra alle comunali della città capoluogo. «L’esperienza nel tavolo politico per noi è definitivamente conclusa», afferma Paolo Fadda, consigliere comunale uscente e da qualche mese in forza proprio ai Riformatori. Finito un progetto però per il partito che ha come leader regionale Massimo Fantola ce n'è subito pronto un altro: «Abbiamo avviato i confronti – spiega ancora Fadda – per creare un aggregazione moderata, che punti sui gruppi civici e sulle forze dell'associazionismo cattolico e laico». I Riformatori sono usciti dal tavolo del centrodestra insieme a tre delle quattro sezioni cittadine del Psd'Az, a Fortza Paris e al movimento di cittadini Nuoro Sì.

La rottura quando a Nuoro è arrivata la comunicazione da Roma che il candidato a sindaco del capoluogo barbaricino sarebbe toccato alla Lega, per via di un accordo complessivo sulle amministrative d'autunno preso tra gli stessi dirigenti leghisti, Fratelli d'Italia e Forza Italia. «Per noi – dice Paolo Fadda – è stato il segnale che l'operazione per creare un'ampia aggregazione di centrodestra era ormai fallita. Non si possono vanificare e svilire – spiega il consigliere comunale dei Riformatori – mesi di lavoro e analisi delle questioni da mettere nel programma, da un accordo romano». Fadda tocca anche altri aspetti del confronto tra le sette sigle unite alla guida della Regione che era intenzione riproporre nelle comunali di Nuoro: «Le buone intenzioni – ricorda Fadda – c'erano o almeno le si dichiarava. Solo che nel momento di venire al dunque iniziavano i veti: il candidato sindaco, faccio un esempio, non poteva essere Paolo Fadda, così come non andavano bene altri nomi proposti. Altra cosa, la discussione non verteva sulle cose da fare, ma piuttosto era un piano contro qualcuno, a iniziare da quanto fatto dall'amministrazione in carica. Per questo dico che il tavolo era già compromesso e la trovata sull'accordo per il candidato a guidare la coalizione, non ha rappresentato se non l'ultimo motivo per farci decidere a uscire».

Ora però anche per i fuoriusciti dalla coalizione il tempo è quello delle realizzazioni. Fadda: «Siamo al lavoro anche se la strada non è in discesa. Però ho la convinzione che Nuoro possa diventare un laboratorio politico per una proposta di centro, con buone possibilità di un'affermazione elettorale». La scelta dei Riformatori potrebbe avere conseguenze nel quadro politico alla Regione. Fadda non lo nasconde: «È possibile. Credo che il nostro ruolo possa essere quello di un partito che, pur rimanendo all'interno, non si pieghi a dire 'signor sì' a ogni decisione delle forze di destra».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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