La Nuova Sardegna

Nuoro

Piaga cavallette, danni a 13mila ettari

di Sergio Secci
Piaga cavallette, danni a 13mila ettari

L’allarme del presidente del Consorzio di Bonifica: la Regione intervenga

16 luglio 2020
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NUORO. Sta creando preoccupazione tra gli agricoltori del centro Sardegna l'invasione di cavallette. Milioni di insetti ortotteri che stanno devastando i campi dei comuni di Noragugume, Ottana, Bolotana, Orani, Bono, Anela, Bultei, Sedilo, Dualchi, Lei, Oniferi, Illorai, Silanus e Anela. «Chiediamo l’istituzione immediata di una cabina di regia per fare in modo che il problema cavallette venga affrontato con azioni di prevenzione. Per questo tutto il sistema del Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale si mette a disposizione per una collaborazione che vada a servizio dei territori serviti dall’ente». È l’appello del presidente del Consorzio Ambrogio Guiso alla Regione, chiamata in causa per fare in modo che si creino le condizioni per un monitoraggio permanente del fenomeno, con interventi mirati nella stagione di formazione dei grillai. Questo con la collaborazione non solo dell’ente, ma degli allevatori e agricoltori, consorziati e non. I mesi di maggio e giugno 2020 sono stati di perdita per le aziende che si trovano nel perimetro di circa 13mila ettari vocati perlopiù al pascolo e alle colture foraggere e serviti dalle infrastrutture del Consorzio: sono stati letteralmente rasi al suolo da un esercito incontrastato di milioni di cavallette. Una distruzione silenziosa a cui gli agricoltori e allevatori della Media Valle del Tirso, fino all’alto Goceano hanno dovuto assistere inermi, con la certezza che gli investimenti fatti per la lavorazione dei campi, (acqua, sementi) rappresentano una voce di perdita consistente a cui si sommerà l’acquisto delle provviste mancate. Un danno che con la prevenzione si sarebbe dovuto evitare. «Riteniamo che non si possa stare ancora ad assistere – continua Guiso -, ma anzi, proprio perché la nostra funzione non è solamente quella di mera distribuzione del bene idrico, ma soprattutto quella di bonifica e attenzione ai delicati equilibri ambientali, pensiamo che di concerto con gli altri enti preposti, e con il coordinamento della Regione, si possa fare un’opera di prevenzione importante, con una programmazione che deve partire ora».

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