La Nuova Sardegna

Nuoro

La Barbagia ha ricordato Nabeel Khair

di Giovanni Melis
La Barbagia ha ricordato Nabeel Khair

Ad Aritzo una messa in memoria del medico palestinese e delle vittime del Covid

21 luglio 2020
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ARITZO. Una messa in ricordo del dottor Nabeel Khair e di tutte le vittime del coronavirus, si è tenuta domenica nella parrocchia di Aritzo. Un gesto delicato per il medico che si spendeva per i diritti del popolo palestinese ed era amato dai suoi pazienti. Poco prima di ammalarsi, era stato nominato medico di base a Tonara. Questo dopo anni di lavoro nella Barbagia di Belvì, dove era stato guardia medica a Desulo, poi Aritzo e Gadoni. Popolazioni che ne avevano grandissima stima, sia per le qualità professionali che umane. Ed è proprio per questa estrema dedizione ai suoi pazienti che ha contratto il virus che lo ha portato alla morte. La sua figura è stata ricordata con la preghiera, officiata dal parroco padre Giovanni Cogotzi, oltre agli interventi di chi lo ha conosciuto. Il sindaco Gualtiero Mameli si è soffermato proprio sul ruolo che il dottor Khair ha avuto nella comunità barbaricina. «Il suo – ha detto il primo cittadino – era un impegno totale, con una dedizione impagabile verso le persone. Rievocarne la figura è un dovere e così sarà per il futuro». Il suo ruolo per la pace tra i popoli e la battaglia per i diritti umani è stato rievocato dall’ex sindaco di Laconi, Paolo Pisu, che conosceva Nabeel Khair da quarant’anni. Con lui ha condiviso numerose campagne di sensibilizzazione, recandosi spesso anche in Palestina. Altro intervento è stato quello del dottor Giampiero Galizia che si è soffermato sul ruolo del medico sardo palestinese nel suo lavoro e in quello di divulgatore di conoscenza e sostenitore della necessità di pace globale. Commoventi anche alcuni interventi dal pubblico, che hanno testimoniato in maniera ancora più forte, il rapporto che Nabeel Khair aveva stabilito con le comunità della media Barbargia. Un omaggio importante per un uomo che ha sempre sostenuto l’importanza del dialogo e che ha fatto della medicina di base la sua grande missione.

Nonostante le sue numerose specializzazioni, aveva preferito stare in mezzo alla gente, sia per avere tempo per i tanti temi politici ma anche perchè sosteneva l’importanza del medico che segue in maniera continua il proprio paziente, specie se anziano o comunque bisognoso di cure e attenzioni. Un medico all’antica che sarà sempre ricordato in questi paesi dove ha lasciato il segno.

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