La Nuova Sardegna

Nuoro

L’Ala: emergenza gatti randagi

di Pietro Rudellat
L’Ala: emergenza gatti randagi

A San Teodoro l’Associazione libera animali propone un censimento. Il futuro è una colonia felina

23 luglio 2020
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SAN TEODORO. Si chiama Ala (Associazione libera animali) ed è nata a San Teodoro lo scorso mese di novembre. È composta da otto persone più una quindicina di volontari. L’intendimento è cercare di risolvere o quanto meno attenuare il problema relativo ai gatti randagi che vivono nella cittadina gallurese e nei suoi borghi. «Ci siamo uniti in un’associazione – dice la presidente, Francesca Lisai – perché solo così è possibile collaborare con le istituzioni come la Assl e i Comuni, lavorando insieme a un censimento dei gatti randagi. Significa contare materialmente il numero dei gatti presenti nel Comune di San Teodoro, suddividendoli in maschi e femmine. Successivamente si dovrebbero inserire in una colonia felina dove possano essere sterilizzati, tutelati e seguiti a livello sanitario».

L’Associazione libera animali ha già fatto diversi incontri con l’amministrazione comunale di di San Teodoro. «Il sindaco Domenico Mannironi ha dato la sua piena disponibilità ad aiutare la nostra associazione – aggiunge Francesca Lisai – abbiamo anche avuto scambi con la Assl. Anche loro sono molto disponibili e hanno garantito il loro massimo interessamento. Vorrebbero che noi costituissimo un canile rifugio, perché in Sardegna non esistono i gattili. La Regione infatti non ha un regolamento interno e applica la normativa nazionale. La struttura servirebbe comunque per prestare le che ai gatti».

I gatti randagi censiti nel 2019 erano all’incirca 200, ma sono aumentati in questi mesi e la situazione, soprattutto nelle borgate, non è certo semplice. «Si dovrebbe fare un nuovo censimento, ma c’è il problema che da poco le gatte hanno partorito e non è semplice censire i gattini appena nati». «Si tratta – aggiunge la presidente dell’Ala – di fare in modo che vengano censiti con la possibilità di aggiornare i dati mese per mese. I nostri volontari ci segnalano la presenza dei gatti e noi andiamo a vedere quanti sono, dove mangiano e vedere se ci sono delle persone che comunque tendono ad occuparsene. Noi poi proponiamo loro di tutelare i gatti a livello legale in modo che vengano sterilizzati e si metta fine all’aumento indiscriminato del numero di felini randagi presenti nel territorio. I gatti devono essere identificati dai vigili urbani che attestano che si trovano sul suolo pubblico e allora la colonia può essere censita. Sarà poi la Assl a riconoscere la colonia felina a livello legale e si mette in moto tutto l’iter».

Perché esista una colonia felina è necessaria inoltre una continuità nella tutela del gatto. «Ma oggi la cosa più importante per l’Associazione libera animali – conclude la presidente Francesca Lisai – è certamente la sensibilizzazione delle persone: senza il loro contributo, infatti, non sarà possibile dare seguito a un progetto importante e dal grande valore sociale».

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