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Nuoro

Orgosolo, «Marco è positivo al virus e ora lo riportiamo a casa»

Valeria Gianoglio
Orgosolo, «Marco è positivo al virus e ora lo riportiamo a casa»

La mobilitazione di Assl, medici e paese ottiene il risultato atteso da giorni Mamma Tiziana: «È stato responsabile e coscienzioso. E adesso la quarantena»

01 settembre 2020
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ORGOSOLO. E alla fine è arrivato anche l’esito del tampone tanto atteso: “Positivo”. E anche se il risultato dell’accertamento non è quello sperato – perché significa che il giovane barista orgolese autoisolatosi a Porto Rotondo da una settimana, dopo alcuni sintomi sospetti, è positivo al Covid 19 – per mamma Tiziana è comunque il verdetto necessario per poter programmare tutto il resto. E riuscire a riportare a casa il figlio, dopo una straordinaria mobilitazione di compaesani, medici e del sindaco Dionigi Deledda. Oggi, dunque, se il programma verrà rispettato, il giovane lavoratore stagionale in Costa Smeralda potrà finalmente lasciare la sua stanzetta a Porto Rotondo e tornare a Orgosolo dove lo attendono i suoi familiari.

E anche se non li potrà abbracciare fisicamente, sarà comunque una piccola grande vittoria portata avanti anche via social network, attraverso la stampa, i video e una vera marea di compaesani, amici, medici che hanno dato una generosa mano d’aiuto. «Oltre al sindaco Dionigi Deledda che si è mosso sin dall’inizio facendo mille telefonate, e alla dottoressa Francesca Ruggiu, è stata determinante la dottoressa dell’Asl di Nuoro, Gesuina Cherchi – spiega mamma Tiziana, poco dopo aver avuto la notizia dell’esito del tampone e della mobilitazione – è stata lei, infatti, a mettersi in contatto con l’Assl a Olbia, e a ottenere questo risultato. Marco dovrebbe tornare a Orgosolo in queste ore, a bordo di un furgone attrezzato messo a disposizione dall’Usca, l’unità speciale di continuità assistenziale. Nello stesso furgone, che sarà guidato da un autista individuato dall’Usca bardato in modo adeguato, saranno sistemate tutte le cose che mio figlio ha nella stanza a Porto Rotondo. Anche quegli oggetti dovranno seguire un preciso protocollo di quarantena e sanificazione». Il percorso per riportare a casa il giovane orgolese, dunque, è ormai avviato: forse già da oggi il ragazzo potrebbe far ritorno nel suo paese dove in tanti, almeno idealmente, sono pronti a riabbracciarlo.

«Non lo potrò abbracciarlo fisicamente neanche io – dice mamma Tiziana – ma lo farò in tanti altri modi. Marco trascorrerà la quarantena, fino a quando i tamponi non risulteranno negativi, in un appartamento di famiglia, visto che ora ne abbiamo uno libero. Sono orgogliosa di lui: è stato responsabile e coscienzioso sin da quando ha avuto i primi sospetti. Chiedeva solo che qualcuno gli facesse il tampone o lo prendesse in carico, in ospedale».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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