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Nuoro

Novant’anni di storia: la Nuorese festeggia domani al Frogheri

di Francesco Pirisi
Novant’anni di storia: la Nuorese festeggia domani al Frogheri

Appuntamento allo stadio per l’amichevole con il Lanusei E tanti ricordi e volti sullo sfondo: Virdis, Zola e la C2 

05 settembre 2020
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NUORO. Domani pomeriggio allo stadio “Franco Frogheri” la Nuorese festeggia i 90 anni di vita. Lo farà con un’amichevole contro il Lanusei, formazione della quarta serie. Per i verdazzurri guidati dall’ex mediano del Cagliari, Marco Sanna, la gara servirà come rodaggio per il campionato di Eccellenza. Prima di quella dell’agonismo, però e l’ora della celebrazione. Protagonista appunto un club che è entrato a buon diritto in quel gruppo ristretto di società sarde, il cui capofila e decorato è il Cagliari, e a cui vengono iscritte la Torres, l’Olbia, la Nuorese, per l’appunto. Il sodalizio barbaricino può mettere sul piatto una trentina di partecipazioni alla quarta serie nazionale. Quando sportivi e addetti ai lavori sfogliano le pagine più importanti ricordano poi che hanno vestito la maglia verdazzurra Pietro Paolo Virdis, da Sindia, e Gianfranco Zola, da Oliena, giunti nella massima serie e in nazionale. In quest’albo di nomi noti sono stati segnati anche il portiere Giampaolo Grudina, in serie “A” col Pisa, Gianluca Festa ed Emanuele Gattelli, ex Cagliari, così come il tecnico della squadra attuale, Sanna, sino ai più recenti Oliveira, Emerson e Troianiello, insieme nella Nuorese del presidente-notaio Roberto Goveani, arrivata a un passo dalla “C1”. Novant’anni di storia e un presente ancora da vivere. Ne è convinto Gianfranco Moro, per alcuni anni in verdazzurro, per spendervi grinta e buoni valori tecnici: «Partirei dalla mia Nuorese, quella dei primi anni ’90. Abbiamo fatto dei buoni piazzamenti in serie “D” e la squadra era per sette-undicesimi di nuoresi. La squadra di oggi – aggiunge Moro – la ritengo di buon livello e può contare su un mister serio e preparato. Certo, punterei di più sui ragazzi locali». La scelta appare già condivisa e confermata all’inizio della stagione dal presidente Maurizio Soddu e dai suoi soci: «La nostra Nuorese vuole essere una società che rappresenta tutto un territorio». Il ruolo tra l’altro è quello che si è ritagliata sin dal principio della sua storia.

Dal primo gruppo sportivo che, negli anni ’30, in pieno fascismo, partecipava ai campionati regionali di prima, seconda e terza divisione. Il dopoguerra porta al cambio di organizzazione. Il club si affaccia ai tornei nazionali e le avversarie sono il Perugia, la Ternana, l’Empoli, l’Avellino. Cicli, a partire dalla metà degli anni ’50 e sino al decennio successivo, dove si assapora il calcio nazionale e spesso si ridiscende nei campi polverosi dell’isola. Li impersonano calciatori come Franco Frogheri, Pasquale Catte, Peppino Capelli, Antonello Stellino, Francesco Mingioni. La striscia più lunga in “D” è dieci anni più tardi. La Nuorese ha il suo alfiere in Chicco Piras, preso dalla De Martino del Cagliari, quello dello scudetto che non ha spazi per i giovani, anche quando come la mezzala brevilinea di Quartucciu ha testa e piedi fatti per il calcio e potrebbe salire tra i “grandi”. La successiva “C2” è l’apoteosi. Ma è già una Nuorese tutta da ricordare. Così come sarà domani pomeriggio (ore 18) al vecchio comunale.

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