La Nuova Sardegna

Nuoro

Automobile si ribalta: morto un 34enne

di Kety Sanna
Automobile si ribalta: morto un 34enne

La vittima è un giovane di Lula, Raimondo Porcu. Era alla guida di una Panda. Ferito il figlioccio omonimo di 25 anni

07 settembre 2020
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INVIATA A LULA. La domenica si è tinta di lacrime e sangue a Lula. Nel tardo pomeriggio di ieri, una nuova croce si è aggiunta alle tante che segnano i tornanti della strada provinciale 73 che collega la vallata del Sologo a Lula. Raimondo Porcu, allevatore di 34 anni del paese, è morto sul colpo dopo che la sua auto, una Fiat Panda, è finita contro il costone che fiancheggia la carreggiata. Un rettilineo in discesa, una curva a gomito presa male, forse a velocità sostenuta, e la macchina come impazzita e fuori controllo è andata a sbattere contro il guard rail, poi di rimbalzo sul cordolo di cemento armato prima di capovolgersi. Raimondo Porcu che viaggiava con il figlioccio, nonché suo omonimo, ma più piccolo di lui di 10 anni, ha cercato disperatamente di fermare la vettura ormai fuori controllo. Sull’asfalto sconnesso, i segni neri della frenata lasciati dagli pneumatici hanno disegnato gli ultimi attimi del drammatico tragitto dell’auto prima dello schianto.

Poi attimi di silenzio irreale prima che su quelle curve si scatenasse lo spiegamento di forze per cercare di salvare la vita alle persone coinvolte. Sforzi inutili per il 34enne di Lula rimasto incastrato dentro l’abitacolo. Ferite lievi, per fortuna, per il più giovane che viaggiava al suo fianco, rimasto quasi illeso. È stato lui a rifiutare il trasferimento in ospedale per accertamenti. La ferita più grande sarà insanabile e se la porterà dentro per sempre.

Poco dopo le 19 sulla Bitti-Sologo, ieri sera il tempo si è fermato. I vigili del fuoco hanno lavorato per oltre un’ora per estrarre dall’abitacolo il corpo senza vita della vittima, mettere in sicurezza la vettura e il tratto di strada in cui è avvenuto lo schianto. I carabinieri della stazione di Lula e i colleghi della Compagnia di Bitti guidati dal comandante Davide Di Gennaro, hanno svolto i rilievi che chiariranno l’esatta dinamica dell’incidente avvenuto in una strada notoriamente conosciuta per essere pericolosissima. Rettilinei che invitano alla corsa e che si interrompono bruscamente per lasciare spazio a curve chiuse, insidiose. Ieri a vegliare sul corpo senza vita di Raimondo Porcu decine di persone che avuta la notizia si sono precipitate al chilometro 3 della provinciale 73, a poca distanza dal centro abitato. Nessuno ha voluto dire una parola, quasi in segno di rispetto verso quell’amico e compaesano che non c’è più. Un’ennesima tragedia che non si può commentare.

Padrino e figlioccio erano partiti da Lula, diretti probabilmente al bar del Sologo. Un modo per chiudere serenamente quella domenica di fine estate, dopo una giornata di lavoro. La vittima, infatti, era un allevatore e come si sa non ci sono festività per chi ogni giorno vive il mondo delle campagne e viene assorbito da quei ritmi che lasciano poco tempo ad altro. Raimondo il più giovane, invece, fa l’agricoltore. Lavora nell’azienda di Ambrogio Guiso, presidente del Consorzio di bonifica della Sardegna centrale che nella vallata del Sologo ha una tenuta con vigneti e bestiame. «È una tragedia immane. Una grande perdita, poverino – ha commentato Calia arrivato sul posto non appena avuto la notizia –. Raimondo Porcu era un bravo ragazzo, viveva con i genitori e lavorava tanto. Non escludo che insieme all’amico che da maggio lavora da me, volessero chiudere la serata nei bar del Sologo. Si fa spesso così. Per fortuna almeno il più giovane sta bene». La Bitti-Sologo è stata riaperta solo dopo le 20,30 dalla polstrada. All’imbrunire, si sono spenti gli ultimi lampeggianti delle auto dei carabinieri, e solo allora sulla vallata è calato il buio e il silenzio.

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