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Nuoro

Test sierologico, un flop aderiscono 9 medici su 42

di Giusy Ferreli
Test sierologico, un flop aderiscono 9 medici su 42

Lanusei, la maggior parte dei professionisti non vuole gestire lo screening «Occuparsi anche di questo sottrarrebbe tempo all’assistenza di tutti i pazienti»

10 settembre 2020
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LANUSEI. Lo screening sierologico sul personale scolastico in vista della ripresa delle lezioni? La gestione degli esami, distribuiti tra il servizio di Igiene pubblica e una piccola parte dei medici di famiglia, non sarà una passeggiata. «Sono 9 i medici di base, a fronte dei 42 attualmente in servizio nei 23 comuni dell’Ogliastra, ad aver aderito all’iniziativa» dice il direttore del Distretto sociosanitario Sandro Rubiu che, per conto della Assl di Lanusei, ha portato avanti l’accordo sottoscritto a livello nazionale nonostante la spaccatura tra sindacati: la Fimmg ha ratificato l’accordo, lo Snami no. I 9 professionisti hanno già avuto in consegna il kit dalla Assl , alcuni hanno iniziato a eseguire i test su scala volontaria sugli insegnanti che a breve varcheranno la soglia delle aule scolastiche.

Le motivazione del rifiuto della stragrande maggioranza dei medici è da ricercare nel già importante carico di lavoro che grava sulle loro spalle, reso ancor più gravoso dalla presenza del Covid 19 che impone misure rigidissime per evitare il contagio. Tanto più che alcuni dei medici attualmente in servizio si sobbarcano il lavoro degli altri 6 colleghi, che sono andati in pensione negli ultimi anni e che non sono ancora stati sostituiti, prendendo in carica i pazienti. A loro tocca il compito di occuparsi dell’assistenza di malati cronici e tumorali, delle urgenze e di tutte le questioni che riguardano, infine, le altre patologie occasionali. «Occuparsi anche degli screening – è la tesi di chi non ha aderito allo screening - sottrarrebbe tempo e risorse preziose all’assistenza di tutti i nostri pazienti. Purtroppo non c’è solo il Covid 19». Ad illustrare la situazione sulla mancanza di queste importanti figure sanitarie che operano sul territorio è ancora una volta Rubiu, il quale ha dovuto fare meno del secondo medico al Distretto. «L’ultimo medico di medicina generale andato in pensione – sottolinea il responsabile della sanità territoriale – è Raffaele Sestu di Arzana, abbiamo dei sostituti temporanei m non quelli definitivi». Se già in queste condizioni non sarà un’impresa semplice portare avanti lo screening sierologico, peraltro ritenuto non troppo attendibile da diversi esperti, ancor difficile sarà fare quello che ha auspicato Carlo Lai. Il primo cittadino jerzese ha chiesto uno screening sierologico a tappeto, sia sugli insegnanti sia sui bambini e sui ragazzi, richiamandosi dell’iniziativa voluta prima dall'amministrazione comunale di Budoni e ora anche da quello di Orgosolo.

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