La Nuova Sardegna

Nuoro

Mortale a Fonni, in Appello conferma delle condanne

di Kety Sanna
Mortale a Fonni, in Appello conferma delle condanne

L’incidente nel giorno del palio, costò la vita a un 19enne La difesa dopo le motivazioni annuncia ricorso in Cassazione

24 settembre 2020
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FONNI. Mortale nel giorno del palio di Fonni di sette anni fa, in cui perse la vita un 19enne del paese. Ieri sentenza in Corte d’appello a Sassari. Dopo 40 minuti di camera di consiglio, il presidente Maria Teresa Lupinu (a latere Plinia Azzena e Marina Capitta) ha letto il dispositivo, confermando le condanne di primo grado per tutti gli imputati, coinvolti a vario titolo, nell’incidente stradale che la sera del 4 agosto del 2013 costò la vita ad Andrea Serusi. Stefano Falconi, accusato di omicidio stradale e autocalunnia, dovrà scontare una pena a 4 anni e 6 mesi; per il fratello Gianluca, chiamato a rispondere di autocalunnia, condanna a due anni (entrambi erano difesi dagli avvocati Angelo Manconi e Gianmario Pilatu); per Raffaele Marceddu, Giovanni Serusi, Pier Franco Mura e Salvatore Loddo (tutti difesi dall’avvocato Francesco Lai), accusati di favoreggiamento, condanna a 1 anno e sei mesi. Il procuratore generale Stefano Fiori, sposando l’intero impianto accusatorio dei colleghi della procura nuorese, ha ritenendo provata la responsabilità degli imputati e ha chiesto la conferma del verdetto.

Di parere opposto la difesa, che davanti ai giudici della Corte ha insistito sulla riforma del giudizio, chiedendo per tutti gli imputati l’assoluzione. Da una parte la ricostruzione dell’accusa seconda la quale, dopo l’incidente i carabinieri avevano visto solo Stefano Falconi affacciarsi al finestrino dell’auto capovolta e disperarsi, attribuendosi le responsabilità, per le condizioni in cui versava l’amico. Gli stessi militari avevano indicato solo due persone all’interno dell’auto incidentata, e quando avevano chiesto i documenti a Stefano, questi aveva mostrato loro la patente del fratello Gianluca che, non c’era, in quanto a lui la patente gli era stata ritirata qualche giorno prima. Avrebbe usato quella del gemello che, identico, sarebbe potuto essere scambiato per lui. Inoltre, sentito dai militari, Gianluca aveva dichiarato che il 4 agosto non si era mosso da Fonni, e solo dopo era emerso che era stato al mare.

Per la difesa, invece, le cose erano andate diversamente: quel giorno Gianluca Falconi che era stato al mare con la fidanzata, una volta rientrato in paese aveva raggiunto il fratello e Andrea Serusi e si era messo alla guida dell’auto. Impensabile, inoltre, pensare che gli altri imputati, sentiti a distanza di tempo potessero confermare le stesse versioni con la sola finalità di favorire i due fratelli. Gli avvocati Manconi, Lai e Pilatu annuncia ricorso in Cassazione.

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