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Loceri riavrà il medico di famiglia Ma le sedi di 7 paesi sono vacanti

di Giusy Ferreli
Loceri riavrà il medico di famiglia Ma le sedi di 7 paesi sono vacanti

LANUSEI. L’ultimo avviso pubblico della Assl di Lanusei per il conferimento di un incarico provvisorio di medicina generale riguarda il Comune di Loceri. Ma questo incarico, che ne segue un altro...

26 settembre 2020
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LANUSEI. L’ultimo avviso pubblico della Assl di Lanusei per il conferimento di un incarico provvisorio di medicina generale riguarda il Comune di Loceri. Ma questo incarico, che ne segue un altro durato un anno, non è l’unico. In Ogliastra, altri centri attendono di avere finalmente il loro medico di famiglia: si tratta di Ulassai, Osini, Gairo, Ussassai, Arzana, Baunei e Santa Maria Navarrese. L’ultima assegnazione di un incarico definitivo da parte della Regione risale, infatti, al 2017 mentre rimangono da coprire il 2018, 2019 e il 2020, giunto ormai agli sgoccioli. Questi ritardi non potranno essere colmati rapidamente visto che i concorsi non sono stati neanche banditi. E solo per il 2018 le sedi vacanti sono una decina alle quali si devono aggiungere ulteriori pensionamenti come l’ultimo, quello del dottor Raffaele Sestu , andato in pensione a 70 anni dopo una lunga e onorata carriera ad Arzana. Alla verifica annuale dei posti vacanti non sono seguiti provvedimenti.

Al di là degli incomprensibili ritardi, l’eccessivo ricorso agli incarichi provvisori penalizza soprattutto i pazienti perché non si riesce ad assicurare la continuità assistenziale. Di fatto la conoscenza che deriva dal rapporto stretto nel tempo tra il medico di e gli assistiti viene meno ad ogni cambio di incarico che dura un anno per i professionisti che hanno l’ attestato in Medicina generale e sei mesi per chi non è iscritto nella graduatoria regionale. Alle casse della sanità pubblica questa prassi consente nell’immediato un risparmio considerevole, perché lo stipendio di un medico assunto provvisoriamente è di gran lunga più basso rispetto all’incarico definitivo, ma alla lunga rischia di incidere maggiormente sui costi sanitari iscritti nel bilancio regionale. Il conto è presto fatto: proprio perché il medico non conosce a fondo l’assistito e la sua storia clinica, nel percorso diagnostico si tende a fare più esami e accertamenti del necessario.

Il risparmio, che sembra guidare l’azione regionale in materia di sanità, dunque, è solo sulla carta. I medici di medicina generale ad onor del vero mancano su tutto il territorio regionale e l’allarme massimo si avrà nel 2023 quando mancheranno all’appello 300 medici ma in Ogliastra, proprio per le sue peculiarità territoriali la carenza si fa sentire maggiormente. Piccoli borghi, spesso lontani tra loro con collegamenti pessimi non garantiscono certo un vantaggio per la popolazione in netto decremento demografico. E non è raro che per curarsi i pazienti più anziani spesso sono costretti a spostarsi in altri comuni. La soluzione? La copertura dei posti vacanti tramite il ricorso agli incentivi per le zone disagiate.

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