La Nuova Sardegna

Nuoro

Condanna per l’attentato ai rom

di Federico Sedda
Condanna per l’attentato ai rom

Bolotana, solidarietà da parte della sindaca Motzo, dell’opposizione e delle associazioni del paese

03 ottobre 2020
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BOLOTANA. «Solidarietà alla famiglia e indignazione per un così esecrabile gesto»: queste le parole della sindaca di Bolotana, Annalisa Motzo, affidate a una nota ufficiale del Comune, con le quali condanna l’attentato incendiario messo in atto la notte di giovedì scorso ai danni della famiglia Milanovic, originaria della Romania, che da circa due anni risiede in una casa acquistata nel centro storico del paese.

Il rogo, di origine dolosa, ha distrutto un furgone Ducato e una vecchia Mercedes di proprietà della famiglia romena. «A nome dell’amministrazione comunale e della comunità che rappresento – si legge nella nota della prima cittadina – esprimo vicinanza e solidarietà alla famiglia Milanovic a cui, con un atto incendiario, sono stati distrutti due automezzi. Esprimo, altresì, profonda indignazione per un così esecrabile gesto per cui auspico che chi di competenza possa individuare e punire i colpevoli. Rimango fermamente convinta – continua la sindaca – che la comunità di Bolotana saprà reagire con coscienza e continuerà a confrontarsi attraverso il dialogo pacifico e civile come ha saputo fare finora rispetto alle tante famiglie di diversa etnia che risiedono a Bolotana e che si sono integrate oramai da decenni. L’accoglienza del prossimo e l’integrazione delle persone – conclude la nota della sindaca, Annalisa Motzo – passano attraverso le azioni positive e i piccoli gesti quotidiani che reciprocamente ciascuno di noi è in grado di compiere, tendendo la mano ai meno fortunati affinché nessuno possa essere lasciato indietro nella povertà materiale e morale».

Condanna per l’attentato e solidarietà alla famiglia rom è stata espressa anche dalla capo gruppo della minoranza in consiglio comunale, Antonella Pisanu. «La famiglia di etnia rom – fa sapere la consigliera comunale dell’opposizione – fa parte della nostra comunità come ormai da tanto tempo ne fanno parte le famiglie di origine marocchina. Anche loro devono essere tutelati alla pari dei cittadini di Bolotana in quanto residenti e in quanto titolari di diritti e doveri come prevede la legge dello Stato per tutte le persone».

Anche il tessuto culturale del paese esprime indignazione per l’attentato ai danni della famiglia Milanovic. «Queste azioni – sottolinea Graziano Bussa, presidente dell’associazione culturale “Passato e presente” che ha curato per quaranta anni l’edizione della rivista “Quaderni bolotanesi” – sono estranei alla nostra storia di accoglienza e alla nostra cultura che ha nella collaborazione solidale uno dei suoi pilastri fondamentali». Quello dell’altra notte è il secondo attentato ai danni della famiglia rom.

A settembre del 2019 un incendio doloso distrusse un furgone parcheggiato nei pressi della loro abitazione, tra via Cadorna e via Brigata Sassari. Due settimane dopo quell’episodio, un camper di loro proprietà fu al centro di una sassaiola. In entrambi i casi, gli autori non sono stati individuati. I carabinieri della stazione di Bolotana, al comando del luogotenente Antonio Laezza, indagano per verificare eventuali collegamenti tra i fatti dello scorso anno e l’ultimo attentato incendiario.

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