Marijuana, caccia aperta ai coltivatori
di Tore Cossu
Indagini serrate dopo l’arresto del custode della piantagione di Su Macumeresu
09 ottobre 2020
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MACOMER. Dopo il ritrovamento della piantagione di marijuana nelle campagne del Marghine proseguono le attività dei militari dell’Arma dei carabinieri per risalire ai complici dell’uomo (Emanuele Piludu, 40enne di Dolianova) che avantieri è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Massama. Gli inquirenti sono convinti che non abbia agito da solo e che con lui abbiano collaborato anche altre persone, molto probabilmente della zona, che conoscono il territorio e che possono contare su punti di appoggio. I militari hanno comunque raccolto numerosi indizi che ora stanno vagliando con attenzione. Non si esclude che a breve vengano emessi nuovi provvedimenti restrittivi per coltivazione illegale di marijuana e per lo spaccio. La piantagione scoperta in località Su Macumeresu, nell’altopiano di Campeda, era pronta per essere raccolta e commercializzata. Se immessa nel mercato clandestino avrebbe fruttato oltre un milione di euro. Certo e che le indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Macomer con il supporto dei militari della stazione di Silanus, dei Cacciatori di Sardegna e del Nucleo eliportato di Olbia sono ancora in corso. Anche ieri mattina le campagne della zona sono state passate al setaccio da diverse squadriglie. Nel mirino sono finite non solo le coltivazioni illegali ma anche quelle legali. Nel comprensorio del Marghine si contano oltre cento campi coltivati a marijuana (ben 56 delle quali, tutte legali, nel solo agro di Silanus). Un fenomeno, quello della coltivazione di sostanze stupefacenti che negli ultimi anni ha fatto registrare un autentico boom. Numerose le aziende che si sono messe in regola per dedicarsi a questo settore. Anche per questo motivo sono aumentati i controlli da parte dell’autorità giudiziaria che in diverse circostanze non si è potuta esimere dall’elevare sanzioni amministrative e talvolta prendere provvedimenti restrittivi. Nel corso delle varie attività di controllo i carabinieri sono anche risaliti a diverse piantagioni illegali con le fiorescenze mature al punto giusto e pronte per essere raccolte. Cosi come è accaduto due giorni fa nell’atto di Macomer dove è saltata fuori la piantagione di 2400 piante. Gli arbusti subito dopo sono stati sradicati e distrutti. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Oristano.