La Nuova Sardegna

Nuoro

Passaggio conteso per la grande spiaggia di Orrì, il Comune fa ricorso

Passaggio conteso per la grande spiaggia di Orrì, il Comune fa ricorso

La giunta di Tortolì si opporrà alla sentenza del Tribunale amministrativo che dà ragione ai privati

10 ottobre 2020
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TORTOLÌ. Area sterrata di circa mille metri quadrati al termine della seconda spiaggia (la più grande e frequentata ) del litorale di Orrì: due giorni fa la giunta comunale ha votato l’atto di indirizzo per procedere con il ricorso al Consiglio di Stato contro ll’ultima sentenza del Tar Sardegna che ha dato ragione agli eredi Nieddu. Questi avevano chiesto l'annullamento dell’ordinanza del responsabile dell’Area governo del territorio del Comune, datata 24 luglio 2019.

«Ripristino dell'uso pubblico di un’area adibita a passaggio pedonale e veicolare per l'accesso all'arenile e per la sosta dei veicoli, da parte della collettività, località Orrì»: il Tribunale amministrativo regionale, con sentenza che è stata pubblicata l’11 settembre (la Camera di consiglio si era tenuta l’8 luglio), è entrato nel merito della vicenda in relazione alla sussistenza o meno dell’uso pubblico dell’area. Il ricorso degli eredi Nieddu è stato accolto, con conseguente annullamento dell’ordinanza impugnata. L’amministrazione comunale è stata condannata al pagamento in favore della parte ricorrente, delle spese del giudizio che ammontano a 3.500 euro.

È da quattro anni che la battaglia legale rispetto all’area di circa alla fine della seconda spiaggia di Orrì va avanti fra il Comune costiero e gli eredi di un possidente arzanese. Ora, con l’atto di indirizzo votato dall’esecutivo comunale due giorni fa, l’ente locale presenterà ricorso al Consiglio di Stato rispetto all’ultima sentenza del Tare, pubblicata un mese fa. E in tale occasione, il primo cittadino di Tortolì Massimo Cannas ha dichiarato: «Su questa vertenza il Comune si è mosso sempre per tutelare gli interessi della comunità, per il ripristino dell'uso pubblico dell’area, da decenni utilizzata liberamente dai cittadini». (l.cu.)

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