La Nuova Sardegna

Nuoro

«Grazie Liliana, maestra di vita»

di Mauro Piredda
«Grazie Liliana, maestra di vita»

I liceali dell’Asproni protagonisti dell’incontro in streaming con la testimone della Shoah Segre

13 ottobre 2020
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NUORO. C’erano anche i ragazzi del Liceo Asproni nell’incontro a distanza con Liliana Segre. La senatrice a vita e testimone della Shoah, da Rondine, Cittadella della Pace, in provincia di Arezzo, ha lanciato un appello ai giovani in quello che passerà alla storia come il suo ultimo discorso pubblico. Migliaia di studenti da tutta Italia hanno potuto partecipare grazie alla diffusione in streaming dai canali ufficiali del ministero dell’Istruzione. Compresi i liceali nuoresi, che non solo hanno potuto assistere a una lectio di un personaggio chiave delle vicende del secolo scorso, ma che hanno anche partecipato attivamente con i propri pensieri e riflessioni che sono stati proiettati durante l’incontro.

«Grazie Liliana – questo un primo messaggio – perché ci hai donato un nuovo modo per guardare il mondo! Se la realtà di oggi sembra non avere occhi e orecchie rispetto a un recente e tragico passato, il tuo sguardo e le tue parole sono le nostre finestre sul futuro, perché non si ripeta quello che è stato».

Ancora: «Grazie Liliana per la tua testimonianza, che aiuta a mantenere vivo un ricordo che nessuno di noi può permettersi di dimenticare. Perché l’indifferenza non sotterri negli anni ciò che non ha il coraggio di affrontare». Infine: «Grazie Liliana perché come una nonna affettuosa ha accompagnato con il suo racconto gli eventi tragici della sua vita, insegnandoci ad essere grati di ciò che abbiamo e spingendo noi giovani a crescere con valori e mentalità diversi, aperti al dialogo e al confronto con gli altri. Grazie perché è anche merito suo se le farfalle oggi volano oltre il filo spinato».

Liliana Segre aveva annunciato di voler pronunciare questo ultimo discorso il 29 gennaio scorso, durante una intervista con Fabio Fazio.

Venerdì mattina, dopo gli interventi dei presidenti delle due Camere e del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la sopravvissuta ai lager nazisti è intervenuta passando idealmente il testimone ai giovani incitandoli a essere «come farfalle che volano sopra i fili spinati». «Rondine – spiegano i ragazzi dell’Asproni che hanno partecipato all’evento dalle stanze attrezzate per la didattica digitale – è chiamata “Cittadella della pace” perché si è sempre fatta portavoce dell’inclusione e della tolleranza verso le diversità, diventando una nicchia sicura in cui ragazzi provenienti da zone di conflitto potessero incontrarsi e studiare, dirigendosi insieme verso un futuro di speranza. Come diceva Seneca – concludono i ragazzi – siamo tutti membra di un grande corpo, e in quanto tali dobbiamo sostenerci e capirci, perché per essere umani non basta non fare del male ma bisogna fare del bene».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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