La Nuova Sardegna

Nuoro

Positivi a Nuoro, il giallo dei dati

di Valeria Gianoglio
Positivi a Nuoro, il giallo dei dati

Il Comune: l’Igiene pubblica non dà numeri aggiornati. E la scuola di Sant’Onofrio riapre dopo 15 giorni

13 ottobre 2020
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NUORO. Quanti positivi al Covid ci sono esattamente a Nuoro città, se si considerano i “negativizzati”? Quando l’Ats comunicherà il numero di questi ultimi dopo tante richieste? E perché ci sono voluti 15 giorni per avere l’esito dei tamponi fatti alla scuola materna di Sant’Onofrio, che infatti ha potuto riaprire solo oggi? Sono le domande che da giorni tormentano le giornate nuoresi, e in particolare quelle del Comune. Fino a diventare un vero giallo di inizio autunno che sta scatenando le reazioni di tanti residenti del capoluogo barbaricino, e anche del sindaco Andrea Soddu, più volte sollecitato dai suoi concittadini per fornire risposte sugli argomenti del giorno. «Come mai a Nuoro non abbiamo un dato aggiornato dei positivi al Covid?» chiedono molti via social. Per il primo cittadino, in realtà, il problema è uno solo: un difetto di comunicazione da parte del servizio di Igiene pubblica. Così, ieri mattina, il sindaco Soddu, ha deciso di prendere carta, penna e pc, e scrivere al presidente della Regione Christian Solinas per chiedergli di trovare una soluzione. «È intollerabile – spiega il primo cittadino – che un’amministrazione comunale non riesca a comunicare con il servizio di Igiene pubblica per sapere se siano stati effettuati o meno i tamponi in una scuola e, eventualmente, sapere quale sia stato il loro esito. Così come non è tollerabile non avere un report periodico sulla situazione generale per non correre il rischio di fornire notizie fuorvianti ai cittadini».

Non è la prima volta, del resto, che il sindaco Soddu ha fatto una richiesta del genere alle autorità sanitarie, ma questa è la prima che si è rivolto direttamente al presidente della regione. Nelle scorse settimane, poi, il sindaco aveva denunciato l’ennesima mancanza di notizie da parte dell’autorità sanitaria sui risultati dei tamponi effettuati dopo la scoperta di un caso di positività al Covid-19 accertato a fine settembre all’interno della scuola materna di Sant’Onofrio. Ma i risultati di quei tamponi sono arrivati solo ieri, e dopo l’ennesima protesta. E per fortuna sono risultati tutti negativi: la scuola, dopo la sanificazione, riaprirà da questa mattina. Ma il problema del ritardo nel fornire i numeri e gli esiti dei test, ovviamente, resta in piedi.

«La notizia dei tamponi negativi ci conforta – spiega il sindaco Andrea Soddu - ma non si possono aspettare 15 giorni per avere l’esito dei tamponi. I tempi sono troppo lunghi. I bambini erano a casa dal 29 settembre e le famiglie hanno vissuto lo stesso disagio attraversato durante il periodo di lockdown. Durante l’ultima conferenza socio-sanitaria ho chiesto all’assessore regionale Nieddu di mettere a disposizione più personale per effettuare e processare i tamponi e, se fosse stato il caso, di rivolgersi anche all’Esercito per ovviare alle carenze di organico che, pare, sono alla base di questo e altri disagi». E resta in piedi, poi, anche la questione legata alla mancanza di dati aggiornati sul numeri dei nuoresi positivi al Covid. Stando agli ultimi dati aggregati forniti dalle autorità sanitarie, a Nuoro città i positivi sono sui 60. Ma questo numero bisognerebbe togliere il dato dei “negativizzati”, e questo dato al Comune non è stato ancora comunicato. Finora, spiega Soddu, l’unica certezza «che abbiamo è che la situazione non è tale da richiedere misure ulteriormente restrittive, ma per fornire le cifre esatte abbiamo necessità di tutte le informazioni. Abbiamo anche chiesto più volte al servizio di Igiene pubblica che ci venisse periodicamente comunicato il dato aggregato sui casi Covid a Nuoro. Un report che comprenda gli attualmente positivi, i negativizzati, il numero di cittadini in isolamento fiduciario e anche quanti si trovino ricoverati in ospedale. Ma a parte il numero complessivo riferito ai primi di agosto, nulla ci è stato più fatto sapere. Il Comune riceve il risultato dei tamponi positivi quando deve attivare le misure che gli competono, come il ritiro dei rifiuti a domicilio. Ma allo stesso tempo non viene comunicato, almeno una volta alla settimana, un dato totale dove siano riportati i pazienti positivi e quelli guariti, quanti abbiano iniziato o terminato la quarantena, il numero dei test effettuati a livello locale. Il rischio che corriamo, in assenza di tutta la casistica, è quello di fornire dei numeri che non corrispondono alla reale situazione. Per questo da qualche giorno abbiamo deciso che attraverso la Protezione civile comunale comunicheremo i casi di positività solo quando questi avranno rilevanza per la collettività, ad esempio in caso di chiusure di scuole, uffici o altri luoghi aperti al pubblico».

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