La Nuova Sardegna

Nuoro

inchiesta “sindacopoli” 

Lavori al porto della Caletta, gli atti nulli tornano al pm

NUORO. Tutto nullo a causa di alcune notifiche irregolari: compresa la richiesta di rinvio a giudizio. Si riparte da capo, dunque, con la restituzione degli atti al pm, nella vicenda giudiziaria...

23 ottobre 2020
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NUORO. Tutto nullo a causa di alcune notifiche irregolari: compresa la richiesta di rinvio a giudizio. Si riparte da capo, dunque, con la restituzione degli atti al pm, nella vicenda giudiziaria legata alla tranche nuorese dell’inchiesta “Sindacopoli”. Ieri, infatti, il giudice per l’udienza preliminare Teresa Castagna, ha accolto una eccezione di nullità per alcune notifiche irregolari sollevata dall’avvocato Gianluigi Mastio e subito dopo ha disposto la restituzione degli atti al pubblico ministero. La pubblica accusa dovrà di nuovo notificare agli imputati anche la richiesta di rinvio a giudizio. Sono cinque le persone accusate di “Turbata libertà del procedimento di scelta del contraente”: E Giovanni Antonio Mura, Efisio Pau, di Siniscola, Franco Niffoi, di Orani, Luca Tuveri, di San Gavino Monreale, Marco Fadda, di Siniscola. Sono difesi dagli avvocati Pasquale Ramazzotti, Gianluigi Mastio, Pietro Salis, Basilio Brodu, Marcello Mereu, Giovanni Antonio Lampis. I fatti risalgono al marzo del 2017. Secondo l’accusa, «in concorso tra loro turbavano il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto del bando di gara per l’affidamento da parte del Comune di Siniscola, della redazione del “piano di fattibilità” relativo all’iter denominato “adeguamento del porto turistico di La Caletta - piano straordinario di rilancio del Nuorese, e per l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva della medesima opera”. Sempre stando all’accusa, «Marco Fadda, assessore ai Lavori pubblici, ed Efisio Pau, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Siniscola, dovendo presentare alla Regione Sardegna, i progetti per lo stanziamento dei fondi da impiegare nell’appalto, ne richiedevano a Mura la predisposizione rivelandogli il contenuto degli atti istruttori destinati a rimanere segreti. Quindi Pau espletava una “gara informale” per l’affidamento del servizio alla quale invitava l’ingegnere Tuveri e l’architetto Franco Niffoi, soggetti indicati quali prestanome da Mura, il quale evitava così di crearsi una situazione di incompatibilità alla partecipazione delle successive fasi. Mura metteva a disposizione l’apparato organizzativo del proprio studio professionale, così da acquisire una posizione di vantaggio nella gara per la progettazione di fattibilità definitiva esecutiva delle opere di adeguamento”. (v.g.)

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